Fisco e web: entro la prima metà del 2014 la stretta UE sull’economia digitale

di Paolo Anastasio |

Lavora a pieno ritmo il gruppo ristretto di esperti in materie tributarie voluto dalla Commissione europea per individuare le aree di intervento. Il primo report atteso per i primi mesi dell’anno nuovo.

Unione Europea


Soldi

Lavora a pieno ritmo il gruppo di lavoro ristretto avviato un mese fa dalla Commissione Europea, per rivedere le norme fiscali che regolano l’economia digitale. L’obiettivo dell’UE è individuare al più presto – entro la prima metà del 2014 – le misure urgenti per mettere un freno all’elusione fiscale che sfrutta le pieghe della Rete per sfuggire ai regimi fiscali delle singole nazioni dell’UE.

 

C’è anche il numero uno di Sap, il co-Ceo Jim Hagemann Snabe, nel gruppo di esperti designato dall’Unione Europea come membro di un gruppo ristretto di esperti che avrà il compito di proporre nuove modalità per tassare beni e servizi venduti in Rete.

 

Snabe è l’unico top manager, rappresentante dell’industria Ict, che fa parte del comitato voluto dall’UE, presieduto da Vitor Gasper, ex ministro delle finanze del Portogallo. L’obiettivo del gruppo è quello di identificare modalità per migliorare il regime di tassazione relativo a Internet nell’UE.

 

Il report finale che sarà stilato dal gruppo ristretto, atteso entro la prima metà del 2014, avrà influenzerà il nuovo regime fiscale dell’UE in materia.

   

Un portavoce della Commissione Europea ha detto che al gruppo di lavoro è stato dato mandato pieno e totale libertà di interessarsi su qualsiasi cosa consideri importante: “Ovviamente prenderanno in esame aspetti come la vendita di musica online, lo streaming video, l’advertising via web ecc. Ma dipende dal gruppo di lavoro l’identificazione delle aree dell’economia digitale che hanno bisogno di norme tributarie migliori”.

 

Secondo la Commissione Europea, che ha promosso il gruppo di lavoro, l’obiettivo è “identificare i problemi chiave relativi alla tassazione dell’economia digitale dal punto di vista dell’UE e proporre un ventaglio di possibili soluzioni”.

 

“I sistemi di tassazione di oggi sono stati concepiti in un’epoca pre-digitale, quando il computer non esisteva ancora. Quindi, non sorprende che questi sistemi facciano a pugni con l’economia digitale dei nostri giorni. La tassazione non deve essere un ostacolo per tutto ciò di buono che è connesso alla rivoluzione digitale. Però, dobbiamo fare anche in modo che il settore digitale si  uova secondo le regole e paghi secondo le regole del fair play (finanziario ndr)“, ha detto il commissario Algirdas Šemeta, commissario europeo per la fiscalità e l’unione doganale annunciando l’iniziativa del gruppo di lavoro.

 

Gli altri cinque membri del gruppo di lavoro sono Pierre Collin, membro del Consiglio di Stato francese; Michael Devreux, direttore del Centre for Business Taxation della Oxford University; Tea Varrak del Mektory Innovation and Business Centre in Estonia; Mary Walsh, esperto e consulente fiscale irlandese; infine, lo svedese Bjorn Westberg della Jonkoping International Business School.