‘Pillole miracolose’, multa antitrust da 1 mln di euro a sei aziende

di Raffaella Natale |

In due anni avevano venduto 270 mila prodotti tra pillole dimagranti, cerotti e creme in grado di curare cancro e Alzheimer e di garantire la giovinezza.

Italia


Giovanni Pitruzzella

In rete c’è anche chi cerca la ricetta per la felicità o l’elisir di lunga vita o una dieta miracolosa capace di far perdere ‘7 chili in 7 giorni’, proprio come il titolo del film di Luca Verdone del 1986. Queste ricerche non sono prive di risultati, anzi, c’è chi sfrutta l’illusione o la speranza di questi utenti per far quattrini con l’inganno.

E’ il caso di Xenalis, società di diritto inglese con una fitta rete di siti satellite, che si è vista recapitare oggi dall’Antitrust una multa da oltre 1 milione di euro.

Questo network di società pubblicizzava e vendeva prodotti dalle proprietà inesistenti: pillole dimagranti, cerotti e creme in grado di curare cancro e Alzheimer e di garantire la giovinezza. Negli ultimi due anni, sono stati spediti circa 270 mila prodotti.

 

Il procedimento dell’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella ha coinvolto sei operatori di svariate nazionalità che insieme gestivano la pubblicità e la vendita di circa 40 prodotti e 13 siti internet.

 

Dalle informazioni raccolte in ispezione dai funzionari Antitrust, risulta la totale invenzione, da parte dei soggetti coinvolti, dei contenuti informativi dei messaggi pubblicitari relativi a tutti i prodotti dimagranti e terapeutici.

L’Autorità spiega in una nota che “I testi, le immagini scelte nonché le fantasiose testimonianze erano, in realtà, il frutto di un semplice collage di informazioni appositamente concepito per indurre i consumatori all’acquisto dei prodotti”.

Privi di fondamenti scientifici – aggiunge l’Antitrust – anche i risultati promessi e le indicazioni utilizzate per i prodotti terapeutici che appaiono particolarmente gravi perché rivolti a soggetti che, affetti da patologie anche serie, risultano essere più vulnerabili e sensibili al messaggio pubblicitario”.

 

L’istruttoria ha permesso di svelare uno schema complesso che coinvolgeva sei società, una di diritto inglese, due svizzere, una sanmarinese e due italiane, all’interno di una strategia unitaria finalizzata a ingannare i consumatori sulle proprietà dei prodotti venduti attraverso siti internet e per corrispondenza. In particolare, la strategia è stata artatamente concepita e parcellizzata per ricondurla a un unico professionista estero, la società Xenalis di diritto inglese, occultando così l’operato di altri soggetti, anche italiani, con lo scopo di rendere oggettivamente difficile per il consumatore individuare chi fosse l’effettivo responsabile della vendita.

 

Al centro della ‘rete’, quindi,  Xenalis LTD, attiva tra l’altro proprio nel settore della vendita diretta a privati consumatori di prodotti dimagranti, servizi per la salute della persona e per la cura del corpo. La società italiana Cento Srl si occupa invece del commercio al dettaglio di prodotti per corrispondenza, anche tramite il sito internet centoshop.eu. L’italiana New Service Media Srl (NSM) è attiva nella prestazione di servizi tecnici informatici e gestisce e fornisce il supporto tecnico a Xenalis e Cento per la registrazione dei diversi siti internet. Quadratum SA, di diritto svizzero, fornisce servizi tecnici informatici mentre la connazionale Royal Marketing Management SA (RMM) si occupa di analisi, contabilità, marketing, licensing di marchi, gestione di siti internet e software. Infine la Centum spa, di diritto sammarinese, attiva nella vendita a distanza di integratori, prodotti per la cura del corpo e del benessere.

 

“Tutte le società coinvolte – conclude l’Antitrust – risultano legate da rapporti contrattuali che provano la strategia coordinata: l’attività di promozione verso i consumatori italiani dei prodotti ad opera di Xenalis, Cento, Centum e NSM rientra peraltro in una organizzazione più estesa per la commercializzazione in tutto il mercato europeo”.