Web-Tax nella Legge di Stabilità. Francesco Boccia: ‘Le web company pagheranno le tasse anche in Italia’

di Raffaella Natale |

L’emendamento, ritirato al Senato, è stato ripresentato alla Camera.

Italia


Francesco Boccia

L’emendamento alla Legge di Stabilità sulla Web-Tax è stato ripresentato alla Camera, dopo essere stato ritirato al Senato, a prima firma di Edoardo Fanucci (Pd) e poi da Sergio Boccadutri (Sel), Ernesto Carbone (Pd), Antonio Castricone (Pd) e Stefania Covello (Pd).

Secondo fonti interpellate da Key4biz, la Web-Tax, che raccoglie i contenuti della proposta di Legge presentata lo scorso ottobre dal presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio Francesco Boccia (Pd), è stata condivisa dal gruppo parlamentare del Partito democratico e da Sinistra Ecologia Libertà.

Il testo dell’emendamento presentato (n. 1. 1702), che Key4biz ha potuto visionare in anteprima, riprende integralmente quello del Senato che prevede: “I soggetti passivi che intendano acquistare servizi online, sia come commercio elettronico diretto che indiretto, anche attraverso centri media ed operatori terzi sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita Iva italiana”.

 

Un sistema che permetterebbe di agire contro le aggressive pratiche di ottimizzazione fiscale alle quali ricorrono le multinazionali, specie gli OTT(GoogleAmazonFacebook ed Apple), per sottrarsi al pagamento delle tasse.

La strategia usata dalle web company è quella del “doppio irlandese con panino olandese” (Double Irish With a Dutch Sandwich), che consiste nel trasferire i denari verso le sussidiarie irlandesi e olandesi, per poi traghettare il tutto nei paradisi fiscali. Nel 2012 gli OTT hanno versato all’erario italiano solo 9,157 milioni di euro.

Con la Web-Tax, i profitti di queste aziende potranno rispettare un modello di tassazione corretto e soprattutto equo.

 

Soddisfazione di Boccia che ha visto confluire sull’emendamento il sostegno di diversi gruppi parlamentari.

“I servizi online – dichiara Boccia – produrranno finalmente valore aggiunto anche in Italia, perché non è più accettabile che le multinazionali del web eludano integralmente il sistema fiscale nazionale pur operando a tempo pieno, e muovendo centinaia di milioni di euro, sul nostro territorio”.

 

Far pagare le tasse alla web company significherà più entrate per le casse dello Stato italiano, a maggior ragione che, come faceva notare il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, nei primi dieci mesi dell’anno il gettito Iva è risultato in flessione di oltre 3 milioni di euro (-3,9% ).

 

Il presidente della Commissione Bilancio precisa che “Le novità introdotte dagli emendamenti alla legge di Stabilità sono molto positive e consentiranno al parlamento di migliorare il testo con misure che possano davvero accompagnare la crescita e l’occupazione. In questo senso, l’aspetto più importante riguarda la risoluzione sostenuta da tutti i gruppi parlamentari che impone al governo di dirottare i risparmi derivanti dalla spending review verso la diminuzione del cuneo fiscale“.

 

Tra gli emendamenti presentati e che intercettano l’assenso della gran parte dei gruppi, c’è anche la riscrittura della Tobin Tax: viene allargata la base imponibile e ridotta l’attuale imposta sulle transazioni finanziarie.

“Si pagherà meno – spiega Boccia – ma pagheranno tutti e il gettito fiscale sarà usato per finanziare l’abbassamento del costo del lavoro“.

Nel complesso, “la Legge di Stabilità contiene norme in grado di stimolare le attività economiche e di introdurre elementi di redistribuzione delle risorse. Decisamente un passo avanti in un contesto ancora molto difficile“.