Film e musica: bagarre sui diritti connessi, 20 milioni in stand-by

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Fissata per l’11 dicembre la prima udienza per sanare la diatriba che coinvolge da un lato Nuovo Imaie e dall'altro la start up ItsRight e Scf Consorzio Fonografici per sbloccare la distribuzione dei fondi destinati agli artisti.

Italia


Cantante

E’ bagarre nel mondo del cinema e della musica per la gestione dei diritti connessi, la normativa che regola i diritti connessi, vale a dire le spettanze destinate agli artisti (cantanti, attori e comparse) ma non alle case produttrici, già garantite dal copyright. Il Corriere della Sera ricorda oggi che 20 milioni di euro, destinati al pagamento dei diritti di orchestrali, cantanti e musicisti, sono congelati in un conto corrente, per la diatriba che vede contrapposti il Nuovo Imaie, l’Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori, che tutela oltre 4500 artisti in Italia, e un nuovo concorrente, la start up ItsRight, che rappresenta 900 artisti associati e “negozia al ribasso – sostiene il Nuovo Imaie – imponendo il suo modello nonostante abbia una bassa rappresentatività”.  

 

I diritti connessi riguardano la diffusione di film e brani musicali su supporti fisici come cd e dvd, che passano in radio, in tv e luoghi pubblici come le palestre o i centri commerciali. M anche le pellicole e le fiction trasmesse su aerei e treni.

 

Il presidente del Nuovo Imaie Andrea Miccichè sostiene che il decreto liberalizzazioni voluto dal Governo Monti ha provocato un cortocircuito e per questo lo scorso 25 novembre ha presentato un esposto alla magistratura: “E’ una liberalizzazione a vantaggio solo dei debitori (radiotelevisioni, discoteche) – dice Miccichè al Corriere della Sera – che in virtù di questa confusione stanno rimandando i pagamenti agli artisti giovandosi dell’accordo siglato da Itsright e Scf Consorzio Fonografici  (costituito nel 2000, con oltre 350 produttori discografici aderenti ndr), il consorzio che rappresenta i produttori discografici”.

 

Pronta la replica di Gianluigi Chiodaroli, titolare di ItsRight: “Questo di Imaie è l’ennesimo tentativo di difendere posizioni di rendita”, ha detto al Corriere della Sera. Mentre il presidente della Fimi Enzo Mazza dice che “questa impasse va soltanto a scapito degli artisti”.

 

Per ora i giudici hanno deciso il blocco dei compensi, pari appunto a 20 milioni di euro, fissando al prossimo 11 dicembre la prima udienza fra tutte le parti in causa. (P.A.)