NGN: Italia maglia nera Ue

di Alessandra Talarico |

Il nostro paese fanalino di coda in quanto a diffusione delle reti broadband di nuova generazione. Totalmente escluse le aree rurali. Bene la copertura Wimax. Solo a Milano e Napoli la banda larga arriva al 100% della popolazione.

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La banda larga di nuova generazione – ossia i servizi broadband che offrono velocità pari o superiori a 30Mbps – ha raggiunto il 53% delle abitazioni europee: un traguardo che pone la Ue a metà strada dal raggiungimento del target di una copertura totale della regione entro il 2020.

Lo rivela uno studio realizzato per la Commissione da Point Topic, secondo cui – intanto – la banda larga ‘basic’, che comprende sia i servizi di rete fissa che quelli mobili, ha raggiunto una copertura del 99% alla fine del 2012. Il 95,4% delle abitazioni, sottolinea ancora lo studio, può utilizzare almeno una rete fissa.

 

Il rapporto analizza anche la situazione dei singoli paesi Ue. Per quanto riguarda nello specifico l’Italia, il nostro paese supera la media Ue in termini di copertura broadband fissa, con una copertura del 98,4%, ma è decisamente indietro in termini di reti di nuova generazione, con una copertura del 14% rispetto alla media Ue del 53%. Siamo, sottolinea Point Topic, ultimi in classifica e, inoltre, non esiste copertura NGA nelle aree rurali, mentre nella Ue la media in queste aree è del 12,4%.

Un gap che emerge ancor più chiaramente se si analizza la diffusione delle diverse tecnologie broadband (DSL, VDSL, FTTP, WiMax, Cavo, Docsis 3, HSPA, LTE e Satellite).

Nel 2012 – sottolineano gli analisti – la copertura DSL si attestava al 97% e quella HSPA (i servizi mobili evoluzione del 3G), la 96,5% era in linea con la media Ue.

L’Italia, secondo Point Topic, ha anche une delle reti WiMax più estese a livello europeo (45%) – prima di noi solo Spagna, Malta e Lituania – e questo ha contribuito alla copertura nelle aree rurali.

Ma a fronte di questi dati, emerge anche che l’Italia è fortemente penalizzata dalla mancanza di reti via cavo, mentre è ancora ferma al 5% la copertura VDSL – una tecnologia che permette di massimizzare le prestazioni delle reti in rame per accelerare la diffusione della banda larga di nuova generazione nelle aree rurali ed espandere l’accesso a internet superveloce nelle aree urbane a costi più contenuti.

L’Italia, sottolinea Point Topic, è stato tra i primi paesi in Europa a sviluppare la rete FTTP, ma ora è stata superata dalla gran parte dei Paesi Ue (basti pensare che la Lituania, prima in Europa, ha una copertura dell’80%). L’FTTP, tra l’altro, resta l’opzione principale per l’accesso ai servizi NGA, ma solo il 14% delle abitazioni alla fine del 2012 erano raggiunte dal servizio, lasciando 21 milioni di abitazioni prive dell’accesso ai servizi broadband di nuova generazione e le aree rurali totalmente scoperte.

I servizi LTE, lanciati lo scorso anno, avevano raggiunto a fine 2012 il 17% del Paese.

 

A ciò si aggiunge che la copertura broadband del territorio è tutt’altro che omogenea: solo Milano e Napoli raggiungono il 100%. Per quanto riguarda, infine, le reti di nuova generazione, Milano ha una copertura dell’88%, seguita, ma a distanza, da Roma, Torino e Napoli.

 

A livello europeo, gli analisti spiegano che ora la sfida principale è quella di portare l’ultrabroadband nelle aree rurali: su 31 milioni di abitazioni censite in Europa come facenti parte di queste aree, solo 3,8 milioni hanno accesso ai servizi a banda larga di nuova generazione.