Golden power, il decreto italiano sotto la lente Ue

di Alessandra Talarico |

La Commissione chiede chiarimenti su decreto che entrerà in vigore domani e che conferisce allo Stato poteri speciali nelle società attive in settori strategici.

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Telecom Italia

La Commissione europea “monitora da vicino” la normativa italiana che conferisce allo Stato poteri speciali nelle società attive in settori strategici – la cosiddetta Golden Power – e ha pertanto chiesto alle autorità italiane “chiarimenti sul fondamento” del nuovo decreto che ha inserito la rete di Telecom Italia tra gli “attivi di rilevanza strategica nel  settore  delle  comunicazioni”. Lo hanno confermato a Key4biz fonti della Ue europea, secondo cui, in particolare, i servizi della Commissione hanno chiesto chiarimenti sul rapporto tra gli asset inclusi nel decreto e gli interessi di sicurezza nazionale che possono essere compromessi.

Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 novembre, entrerà in vigore domani dando facoltà al Governo di utilizzare i poteri speciali applicabili nel settore della difesa anche alle società che abbiano asset strategici nel settore della comunicazione, ritenendo tali attività di rilevanza strategica per il  sistema  di  difesa  e  sicurezza  nazionale.

 

Il tema è diventato di forte attualità dopo l’accordo tra Telco e Telefonica siglato alla fine di settembre.

 

Nel campo della difesa e della sicurezza nazionale, spiega Bruxelles, i poteri speciali dello Stato volti a restringere la libera circolazione dei capitali possono essere giustificati dalle deroghe agli articoli 365 e 65 del Trattato Sul Funzionamento Dell’unione Europea (TFUE), quando questi siano necessari a proteggere gli interessi nazionali.

Tuttavia questo potere discrezionale non è illimitato: le deroghe alle norme del trattato possono essere applicate solo in casi ben definiti e gli Stati membri devono fare in modo che non si vada oltre i limiti di questi casi”, sottolinea la Commissione.

 

“Secondo la normativa italiana su cui si basa il nuovo decreto, i poteri speciali dello Stato possono essere utilizzati solo in caso di reale minaccia di grave pregiudizio agli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale. Se le autorità italiane decidono di utilizzare tali poteri in un caso specifico, dovranno giustificare che tale rischio esiste“, conclude la Ue.