Antitrust, editori europei ad Almunia: ‘I rimedi di Google inefficaci’

di Raffaella Natale |

Le preoccupazioni degli editori trovano conferma dagli ultimi dati secondo i quali negli USA Google ha superato i ricavi pubblicitari di tutta l’industria dei quotidiani e periodici.

Unione Europea


Gli editori europei di giornali e riviste insieme alle associazioni di categoria hanno chiesto al Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia di respingere i rimedi presentati da Google per chiudere la procedura antitrust.

L’allarme arriva da Spagna e Germania, ma è sostenuto da quasi tutti gli editori europei. Rispondendo alla consultazione avviata da Almunia (Leggi Articolo Key4biz), gli editori sostengono con forza che le proposte del gruppo di Mountain View “metterebbero a rischio il futuro dell’economia digitale, ostacolando la realizzazione dell’Agenda digitale”.

 

Secondo il presidente spagnolo degli editori Luis Enriquez, “le preoccupazioni degli editori restano inascoltate dopo due anni di trattative in cui è chiaro che Google non ha intenzione di modificare il suo comportamento anticoncorrenziale e ha aumentato l’utilizzo non autorizzato di contenuti di terze parti”. E chiedono ad Almunia di prendere una decisione in senso proibitivo. Per Helmut Heinen, presidente degli editori tedeschi, “Google continua a dare preferenza ai suoi servizi, presentando le alternative come inferiori anche se sono più rilevanti per i consumatori”.

 

Il presidente di VDZ (German Magazine Publishers’ Association), Hubert Burda, ha aggiunto che se la Commissione Europea approvasse le proposte di Google, gli darebbe “carta bianca per abusare del suo monopolio digitale“.

Preoccupazioni che si accentuano se guardiamo l’analisi di Business Insider che ha confrontato i ricavi pubblicitari dei primi 6 mesi del 2013 di Google con quelli di tutti i quotidiani e i periodici degli Stati Uniti.
Nella prima metà del 2013, Google Us ha incassato più di 10 miliardi di dollari dalla pubblicità, superando i ricavi pubblicitari di tutta l’industria dei quotidiani e periodici negli Stati Uniti.

La Commissione ha chiesto a tutti gli attori coinvolti di presentare le loro opinioni sui rimedi presentati da Google entro la fine di novembre. Bruxelles deciderà in primavera se le nuove misure sciolgono i dubbi dell’antitrust, diversamente, come ha indicato lo stesso Almunia, “sarò costretto ad aprire la procedura prevista dall’articolo 7 del Regolamento Antitrust”, cioè  nei prossimi mesi Google si vedrà recapitare lo ‘Statement of Objections’, ossia l’atto formale con il quale la Commissione notifica a un’azienda di aver avviato un’indagine sul proprio conto, al quale il gruppo potrebbe rispondere formalmente per iscritto e in audizione.