Efficienza della PA, Italia in fondo alla classifica Ue. Troppa burocrazia fa male all’economia

di Raffaella Natale |

Dalla Ue oggi anche le linee guida per preparare le aziende alle nuove disposizioni sull’IVA.

Unione Europea


Economia digitale

La Commissione europea ha avviato un’iniziativa per la riforma della pubblica amministrazione e per il rilancio della crescita economica. In molti Stati membri l’inefficienza della PA resta uno dei principali ostacoli alla competitività industriale e alla crescita economica. La Commissione ha fatto della riforma della PA una delle sue cinque priorità in campo economico durante gli ultimi due anni, come indica l’analisi annuale della crescita.

 

La Commissione Ue ha ospitato oggi un convegno di alto livello a Bruxelles  – “La strada per la crescita: conseguire l’eccellenza in una pubblica amministrazione business-friendly” –  per stimolare il dibattito su come rendere maggiormente efficienti e trasparenti le pubbliche amministrazioni in tutta Europa. Nel corso del convegno il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il vicepresidente Antonio Tajani e il vicepresidente Maroš Šefčovič hanno discusso con ministri, responsabili politici, consulenti e protagonisti del settore industriale su come rendere le pubbliche amministrazioni in tutta Europa più favorevoli all’imprenditorialità.

Tajani ha annunciato inoltre il concorso per il premio al migliore appalto pubblico per le merci e i servizi innovativi, la prima iniziativa di questo tipo a livello europeo.

 

Per avere successo, le imprese hanno bisogno di un servizio pubblico efficiente, economicamente vantaggioso e di alta qualità, in cui le decisioni vengano prese senza indebiti ritardi e vi sia certezza e stabilità per quanto riguarda le leggi e la durata delle procedure. Tuttavia, gli ultimi dati indicano che l’efficacia complessiva della pubblica amministrazione nell’Ue ha subito un lieve calo nel 2012 rispetto all’anno precedente: 13 Stati membri hanno mantenuto o migliorato la loro posizione rispetto al 2011, mentre altri 15 Stati membri hanno perso posizioni nella graduatoria. Quattro Stati membri – Italia, Grecia, Bulgaria e Romania – hanno registrato prestazioni molto scarse.

 

Le disparità tra gli Stati membri vanno dai tempi e dai costi necessari per avviare un’impresa al numero di ore richieste per gli adempimenti relativi alla dichiarazione dei redditi.

Il Consiglio “Competitività” di maggio 2011 ha incoraggiato gli Stati membri a garantire la possibilità di avviare un’impresa in 3 giorni con un costo massimo di 100 euro. Benché siano stati compiuti progressi, tale obiettivo non è stato raggiunto. Ad esempio, in Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e Ungheria sono necessari meno di cinque giorni per avviare un’impresa. Ma a Malta, in Polonia, in Spagna e in Austria occorrono più di 20 giorni. In media sono ancora necessari 5,4 giorni con un costo pari a 372 euro.

 

Le imprese devono far fronte a procedure amministrative e fiscali complesse che si traducono in tempi lunghi necessari per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi. Si va da 60 ore a più di 400 ore in alcuni paesi. Nel complesso, l’impresa media Ue è occupata per 193 ore all’anno nelle procedure fiscali. Anche qu l’Italia si piazza in fondo alla classifica.

 

Gli appalti pubblici possono contribuire all’innovazione e a una maggiore efficienza nel settore pubblico. Ma le autorità pubbliche rimangono avverse al rischio e non dispongono delle competenze e del sostegno politico per acquistare beni e servizi innovativi. I paesi a elevato livello di innovazione negli appalti pubblici sono la Danimarca (48% delle imprese), Cipro (45%) e Malta (40%), mentre in Ungheria soltanto il 6% delle imprese vende prodotti o servizi innovativi al settore pubblico.

 

Lo scopo del convegno è stato quello di individuare le principali difficoltà incontrate dall’industria nel rapporto con le pubbliche amministrazioni, ma anche scambiare idee ed esperienze su come superare tali difficoltà e presentare realizzazioni concrete e migliori pratiche nelle pubbliche amministrazioni degli Stati membri. Per sfruttare al meglio i benefici dell’eGovernment, per esempio, la Danimarca e il Regno Unito hanno adottato misure volte a fare della modalità online di erogazione di determinati servizi la procedura standard.

 

Il 74 % degli europei ritiene che l’Ue genera troppa burocrazia. Per rispondere a tale preoccupazione, la Commissione ha compiuto uno sforzo concertato negli ultimi anni per semplificare la legislazione e ridurre gli oneri normativi. Ad esempio, nella sua recente comunicazione sul Programma di controllo dell’adeguatezza della regolamentazione (REFIT), la Commissione illustra in modo concreto, settore per settore, dove intende intervenire ulteriormente per semplificare o ritirare atti legislativi Ue, per alleggerire l’onere che grava sulle imprese e agevolare l’applicazione. La scorsa settimana il Consiglio Europeo ha appoggiato la Comunicazione REFIT chiedendo alla Commissione di contribuire con ulteriori proposte in questa direzione.

Le conclusioni principali del convegno supporteranno la Commissione e gli Stati membri nell’ulteriore sviluppo di orientamenti strategici per l’ammodernamento della pubblica amministrazione e una migliore competitività industriale in tutta l’UE, fattori che rappresentano le priorità nell’analisi annuale della crescita dell’UE.

 

Altra novità da Bruxelles, oggi la Commissione Ue ha pubblicato le nuove linee guida per preparare le aziende alle nuove disposizioni sull’IVA per il settore delle tlc e dei servizi elettronici, che entreranno in vigore nel 2015.

L’obiettivo è quello di aiutare le imprese a essere pronte a questo passaggio che comporterà che l’IVA sarà addebitata dove si trova il cliente e non più il venditore.

Uno sportello unico permetterà alle aziende che offrono servizi tlc, elettronici e televisivi a rispettare i loro obblighi in tutti i Paesi Ue a partire da quello di registrazione.

Il provvedimento è in linea con la mission della Ue di voler ridurre gli ostacoli fiscali e gli oneri amministrativi per le imprese transfrontaliere nel mercato unico .

 

Le linee guida pubblicate oggi riguardano principalmente le informazioni necessarie per registrare e versare l’IVA, i termini di presentazione e tutte le modalità pratiche per il pagamento.

Le aziende saranno così in grado di organizzare al meglio le loro procedure e predisporre i propri programmi informatici per raccogliere le informazioni che dovranno presentare a partire da febbraio 2015.