Consiglio europeo, l’industria tlc ai leader Ue: ‘Serve revisione delle politiche di settore’

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Il presidente del board ETNO, Luigi Gambardella, chiede un ripensamento dell’attuale quadro regolamentare per un approccio paneuropeo basato sulle norme della concorrenza.

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Luigi Gambardella

Inizierà domani il Consiglio europeo che, per la prima volta, mette al centro dell’agenda l’economia digitale quale driver di crescita e volano di nuovo sviluppo per l’Europa. Un vertice da cui dipende il destino dell’Agenda digitale e da cui si attendono risposte politiche concrete per il rilancio di un settore, quello delle telecomunicazioni, in crisi di risultati da diversi anni.

In vista di questo importante appuntamento, l’industria di settore chiede un cambio di passo, una svolta a 360 gradi che consenta di riportare l’Europa, fino a pochi anni fa leader nelle tecnologie digitali, ai vertici dell’innovazione.

 

Da questo vertice dovrà emergere un “approccio lungimirante” che porti a un “processo di revisione delle politiche” europee per il settore delle tlc, chiede il presidente del board ETNO, Luigi Gambardella.

“E’ giunto il momento – ha avvertito Gambardella – di un ripensamento del quadro regolamentare attuale”, perché senza questi cambiamenti “gli introiti del settore europeo delle tlc continueranno a contrarsi nel corso del prossimo decennio, con un’ulteriore diminuzione degli investimenti”.

“Il rischio è di trovarsi infatti con un ‘buco’ dei fondi necessari per avanzare sulla banda larga da qui al 2020, da 110 a 170 miliardi di euro” ed è per questo, ha concluso Gambardella, che ETNO chiede ai leader europei “di passare a un approccio paneuropeo basato sulle norme della concorrenza e una visione del mercato tlc non più vincolata da rigide definizioni dei singoli comparti ma a 360 gradi di tutta la catena di valore dalle reti sino ai contenuti digitali”.