Le tlc europee ad una svolta: con nuove misure il settore potrà tornare a crescere. Intervista a Luigi Gambardella (ETNO)

di a cura di Raffaele Barberio |

Italia


Luigi Gambardella

L’edizione 2013 dell’FT-ETNO Summit One Single Telecom Market for Europe?“, tenutasi a Bruxelles lo scorso 8 Ottobre, è stata un’importante occasione per discutere, al più alto livello, il futuro delle telecomunicazioni europee e ha rappresentato un punto di svolta nella strategia dell’industria delle telecomunicazioni europee.

Durante il Summit è stato più volte ribadito come sia ormai assolutamente necessario un cambio di passo per il rilancio del settore, anche in vista del prossimo Consiglio Europeo (24-25 Ottobre), dedicato all’Agenda Digitale Europea ed al rilancio dell’economia continentale.

 

I più importanti rappresentanti delle istituzioni di settore europee e nazionali (dalla Commissaria Neelie Kroes alla ministra francese Fleur Pellerin e al presidente del BEREC Göran Marby), dell’industria (da Stéphane Richard, ceo di Orange a Timotheus Höttges, Chief Financial Officer di Deutsche Telekom) e del mondo finanziario (da Stephen Howard, Head of Research di HSBC a Robin Bienenstock di Sanford C. Bernstein) hanno fatto il punto sulle strategie che l’Europa dovrà necessariamente adottare per stimolare gli investimenti e riprendere il cammino dell’innovazione digitale, anche alla luce della Comunicazione e della proposta di Regolamento per la realizzazione del Mercato Unito per le telecomunicazioni da poco presentate dalla Commissione europea.

In sostanza, si avverte chiaramente come dopo il Summit di ETNO il dibattito sul quadro continentale delle TLC abbia definitivamente cambiato prospettiva, rivolgendosi alla sfida che la rivoluzione in atto del settore pone agli operatori e ai legislatori europei.

Quali sono i punti di forza e gli aspetti critici delle proposte emerse dal Summit?

Quali sono le aspettative della industry sul rilancio del settore e sulle esigenze di investimenti senza i quali sarà difficile qualunque ipotesi di crescita?

Come potrà l’Europa riposizionarsi nel nuovo contesto competitivo dei mercati delle tecnologie e delle comunicazioni elettroniche?

 

Ne abbiamo parlato con Luigi Gambardella, Chairman dell’Executive Board di ETNO.

 

 

K4B. Si è appena concluso il FT ETNO SUMMIT 2013, un primo bilancio?

 

Luigi Gambardella.  Considero il nostro Summit come un contributo fattivo al Consiglio Europeo di ottobre, dedicato proprio ai temi all’Agenda Digitale. In questo momento occorre affrontare al meglio le problematiche che crediamo debbano essere trattate in una revisione delle politiche europee per il settore delle comunicazioni elettroniche. Siamo ben consapevoli che non possiamo permetterci più una politica miope in questo campo.

 

 

K4B. Quanto pesano l’ICT nel suo complesso e le Tlc in particolare per il rilancio dell’economia dell’Europa?

 

Luigi Gambardella.  Nel suo recente discorso sullo stato dell’Unione, il Presidente Barroso ha sottolineato il ruolo chiave che l’ICT e l’economia digitale rivestono e rivestiranno nella strategia di ripresa dell’economia europea. Noi condividiamo questa visione. Tuttavia, il Presidente Barroso ha anche riconosciuto come il settore sia ben lontano dall’aver raggiunto una piena integrazione. Pur avendo un mercato unico, esistono ancora 28 mercati digitali nazionali.

 

 

K4B. Quindi l’Europa si sta avviando verso una modifica di quadro?

 

Luigi Gambardella. La Commissione Europea ha appena adottato una Comunicazione che coglie quest’importante sfida. In tale Comunicazione, la Commissione identifica diverse tematiche che devono essere ancora affrontate, come la necessità di una ristrutturazione del mercato (per mezzo di operazioni di consolidamento del mercato stesso), di mettere a pari condizioni tutti gli attori della catena del valore digitale e di un’ulteriore deregolamentazione del settore. Nella stessa occasione, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per la realizzazione del Mercato Unito per le telecomunicazioni. Naturalmente, come accade spesso con le proposte di legislazione, ci sono parti di questo testo che il settore accoglie con favore e altri parti su cui siamo più critici.

 

 

K4B. Quale sarà l’orientamento di ETNO?

 

Luigi Gambardella.   Durante il processo legislativo, ETNO si impegnerà a portare avanti le proprie posizioni e siamo fiduciosi che il Parlamento europeo e il Consiglio dei Ministri intraprenderanno la loro attività legislativa comprendendo come il mercato europeo delle telecomunicazioni debba cominciare una nuova fase di crescita.

 

 

K4B. Verso quale direzione, se consideriamo gli ultimi atti della Commissione?

 

Luigi Gambardella.  Per quel che riguarda la proposta della Commissione, ciò che maggiormente ci preoccupa sono le misure che aumentano il livello di incertezza in termini di impatto diretto sui ricavi degli operatori delle telecomunicazioni europei in un momento in cui essi si trovano già in difficoltà a causa di un continuo declino delle entrate.

 

 

K4B. Si riferisce alla parte riguardante nuove norme?

 

Luigi Gambardella. Esattamente. Attraverso l’introduzione di un’ulteriore regolamentazione dei prezzi per alcuni servizi concorrenziali,  la proposta di regolamento da un segnale negativo alla comunità degli investitori poiché conferma la percezione diffusa che una possibile ulteriore regolamentazione sia sempre dietro l’angolo. Al contrario, in altre aree,  come ad esempio in materia di politica di spettro, le regole proposte migliorano il clima per gli investimenti in Europa. Noi ne condividiamo la diagnosi fatta dalla Commissione europea, ma è quanto mai necessario domandarci molto onestamente se quello che è ora sul tavolo sia sufficiente per rimettere l’Europa in pista. 

 

 

K4B. Cosa che non appare comunque come un compito facile…

 

Luigi Gambardella.   L’Europa una volta era leader nelle tecnologie che costituiscono la spina dorsale dell’economia digitale. Molti mercati in Asia e in Nord America godono ora di un accesso alla fibra ottica che è fino a 20 volte più alto di quello europeo e di una penetrazione delle reti LTE che arriva anche a essere 35 volte maggiore rispetto a quanto accade in Europa. Questo è valido in mercati più grandi, ma qualche volta anche in mercati più piccoli di quelli europei. Una connessione  a Internet veloce rappresenta la base di una moderna economia digitale e un elemento chiave per l’innovazione. Senza tutto ciò, l’Europa è destinata a restare indietro nella scena mondiale.

 

 

K4B. Cosa rischia l’Europa nel caso in cui mancasse questo appuntamento con il futuro?

 

Luigi Gambardella.  Nell’economia europea, a causa della mancanza di investimenti nelle reti di nuova generazione, sono a rischio da oggi al 2020 oltre 5,5 milioni di posti di lavoro e fino a 750 miliardi di euro di crescita del PIL. Sono dati provengono da uno studio condotto da Boston Consulting Group e sono stati portati all’attenzione dei legislatori europei da parte di ETNO negli scorsi mesi. Questo studio segnala come gli investimenti nelle infrastrutture delle telecomunicazioni nell’UE siano diminuiti approssimatamene del 2% per anno negli scorsi 5 anni. Gli investimenti in altri mercati internazionali delle telecomunicazioni sono, al contrario, aumentati all’incirca del 2% per anno nello stesso periodo.

 

 

 

K4B. In questo contesto, altro che Agenda Digitale Europea, verrebbe voglia di dire…

 

Luigi Gambardella.  Voglio essere molto franco in merito allo scenario a cui ci troviamo di fronte: entro il 2020, riteniamo che l’ammanco negli investimenti necessario al raggiungimento dei target dell’Agenda Digitale europea per la copertura della banda larga e la penetrazione della rete sarà tra i 110 e i 170 miliardi di euro,  perdendo un’enorme opportunità per l’economia europea tutta.

Ma si può invertire la tendenza.

L’Europa ora deve combattere per mantenere posto nello scenario della competitività globale!

 

 

K4B. E come?

 

Luigi Gambardella. Noi, come imprese europee delle telecomunicazioni, crediamo fermamente che sia venuto il momento di ripensare completamente l’attuale quadro legislativo. Senza importanti cambiamenti non possiamo aspettarci, da qua ai prossimi dieci anni, altro se che un continuo calo dei ricavi del settore europeo delle telecomunicazioni, diminuendo ulteriormente gli investimenti nel settore. La concorrenza è vitale sia per l’innovazione che per il benessere dei consumatori; tuttavia, l’accesa concorrenza a cui assistiamo oggi è anche il risultato della presenza sul mercato di attori che non sono soggetti ad alcuna regola.

 

 

K4B. E’ sempre molto delicato coniugare regole e mercato…

 

Luigi Gambardella.   ETNO ritiene che il cambiamento nell’approccio di regolamentazione debba essere intrapreso secondo le due direttrici. Innanzitutto da una regolamentazione specifica per settore e promulgata a livello di Stati Membri, verso un approccio paneuropeo pienamente armonizzato e semplificato, basato per lo più sul diritto della concorrenza. Secondariamente, da una visione del mercato oggi basata su troppo rigide e strette definizioni di reti, servizi, tecnologie e confini nazionali verso un nuovo paradigma che abbracci una piena visione della catena di valore, includendo la fornitura di contenuti, in una maniera tecnologicamente “agnostica” e con lenti geografiche differenziate in base al servizio fornito.

 

 

K4B. Ma allora come ricostruire il ruolo dell’Europa, come rilanciare competitività e posizionamento internazionale?

 

Luigi Gambardella. Dobbiamo partire dalla considerazione che l’Unione Europea sta perdendo terreno, e che abbiamo bisogno di una strategia vincente e di un piano d’azione per gli anni a venire.

 

 

K4B. Quali sono le priorità che l’industria delle Tlc intende porre all’attenzione del prossimo Consiglio europeo?

 

Gambardella.  Dobbiamo guardare innanzitutto al futuro. E’ perciò importante adottare un approccio lungimirante, fornendo la necessaria guida politica per accelerare l’avvio del processo di riforma, che sarà poi reso effettivo per lo più dalla prossima Commissione europea. Il Consiglio dovrebbe poi analizzare le ragioni alla base della perdita di terreno dei campioni europei della tecnologia e delle telecomunicazioni sulla scena mondiale, del ritardo dell’Europa rispetto ad altre economie avanzate nello sviluppo di nuove reti, e della perdita da parte dell’Europa della sua tradizionale leadership nell’economia digitale globale.

 

 

K4B. Nel Summit ETNO ha avanzato le sue 4 proposte, possiamo rilanciarle?

 

Luigi Gambardella.

La prima è quella del sostegno agli onerosi investimenti necessari per le nuove infrastrutture ad alta capacità, attraverso l’introduzione di un chiaro piano di deregolamentazione, considerato anche l’alto livello di competitività già raggiunto nella UE.

 

La seconda, riguarda l’esigenza di costruire un modello europeo di Internet aperto, in grado di garantire il massimo livello di innovazione e scelta per i consumatori europei. Ciò dovrebbe essere fatto garantendo i migliori standard in campo di privacy e sicurezza ed evitando interferenze lungo la catena del valore digitale. Per questa motivi è di primaria importanza che gli attori siano messi a pari condizione, specialmente per quel che i riguarda i servizi OTT e i servizi di telecomunicazioni; ciò garantirà che nessuno goda di iniqui vantaggi competitivi e che i consumatori possano godere degli stessi diritti nel momento in cui fanno uso dei medesimi servizi.

 

La terza è quella di permettere agli operatori del settore di sfruttare pienamente i benefici di scala europei attraverso la concessione della flessibilità necessaria per raggiungere una struttura di mercato efficiente, prendendo in considerazione i benefici per i consumatori di medio e lungo termine.

 

Infine, la quarta, riguarda il sostegno all’innovazione europea. E’ necessario costruire un solido quadro legislativo per incoraggiare l’imprenditoria, includendo misure finanziarie europee e partecipazioni di capitale di rischio per la promozione di talenti digitali, di progetti e di startup in campo digitale.

 

 

K4B. Ce la faremo?

 

Luigi Gambardella. Il Mercato Unico Digitale europeo dovrebbe efficacemente trasformarsi in un trampolino di lancio per la rinascita della competitività degli attori europei. Sono certo che continueremo ad avere uno stretto dialogo tra l’industria e i legislatori europei in modo realizzare la piene potenzialità del Mercato Unico Digitale. Le sfide che dobbiamo affrontare non riguardano solamente il settore delle telecomunicazioni, bensì la più generale forza globale della nostra economia europea. Ma è una battaglia che possiamo combattere