Il 4G ‘ripaga’ eccome: gli americani spendono due volte più degli europei per i servizi mobili

di Alessandra Talarico |

Negli Usa le prime offerte 4G sono partite nel 2010-2011 e attualmente più del 90% della popolazione è coperta. Per i servizi mobili, gli americani spendono 69 dollari contro i 38 degli europei e il loro utilizzo di internet mobile è due volte maggiore.

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Lo ha detto più volte il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes: l’Europa, fino a qualche anno fa leader nella produzione e nell’utilizzo di tecnologie mobili, rischia di non riuscire a riagganciare i competitor internazionali nella corsa al 4G (Leggi articolo Key4biz).

Il divario tra Usa ed Europa, ad esempio, già molto ampio, rischia di allargarsi nei prossimi anni, a scapito sia dei consumatori sia dell’industria, che nel Vecchio Continente arriva ormai da tre anni di costante calo dei ricavi. La colpa di questo stato di cose è stata spesso attribuita all’avanzata dei servizi OTT, che continuano a drenare ricavi dalle casse degli operatori mobili (Leggi articolo Key4biz), ma questo è solo un aspetto del problema: a pesare in Europa è una serie di fattori tra i quali la ‘coesistenza’ di troppi operatori in concorrenza tra di loro che ha spinto al ribasso i prezzi dei servizi – quindi i ricavi – ma anche una politica dello spettro radio inadeguata e troppo incoerente tra uno Stato e l’altro.

 

Negli Usa, dove le prime offerte commerciali 4G di Verizon e AT &T sono partite nel 2010-2011, attualmente più del 90% della popolazione è raggiunta dalla tecnologia, mentre in Europa 3 cittadini su 4 non hanno accesso alle connessioni mobili di nuova generazione sul loro mercato nazionale e virtualmente in nessuna area rurale del Continente.

 

La strategia commerciale dei due pionieri del mercato Usa è stata, almeno all’inizio, molto aggressiva: i due operatori hanno quasi regalato gli smartphone ai loro clienti e proposto tariffe quasi invariate rispetto a quelle 3G. Gli altri operatori non hanno potuto far altro che adeguarsi e così i servizi sono già utilizzati da circa 30 milioni di utenti – dieci volte più che in Europa – e il loro numero dovrebbe raddoppiare entro la fine di quest’anno.

 

In ‘soldoni’, guardando ai dati che arrivano da oltreoceano è evidente inoltre quanto le tecnologie mobili di ultima generazione possano cambiare le sorti delle telco e la propensione a spendere dei loro clienti: gli americani spendono circa due volte più degli europei – 69 dollari contro 38 – per i servizi mobili e il loro utilizzo di internet mobile è due volte maggiore.

 

In particolare, Verizon, il primo operatore a lanciare i servizi, ha visto crescere il numero dei clienti del 35% in un anno e l’utile netto del 15%. Nel primo anno di lancio del 4G, inoltre, Verizon ha venduto 12 milioni di abbonamenti, contro i 750 mila di AT&T: un vantaggio tale da consentirgli – l’anno successivo – di aumentare i prezzi degli abbonamenti e da abolire i piani 4G illimitati a due anni dal lancio della prima offerta. Oltre una determinata soglia di utilizzo, quindi, i clienti pagano un extra per mantenere la velocità del 4G, sennò si ritrovano con una connessione 3G.

Finita, quindi, una prima fase di ‘guerra dei prezzi’, oggi Verizon addebita ai clienti 7,50 dollari a gigabyte, circa tre volte in più di quanto paga, mediamente, un utente europeo.

 

E qui torniamo al punto: questo divario è possibile per il fatto che il mercato americano è molto più ‘concentrato’ di quello europeo, con sei operatori a servire una popolazione di 300 milioni di abitanti contro i 38 operatori attivi in Europa.