AllThingsD lascia il Wall Street Journal e già spuntano i primi pretendenti

di Raffaella Natale |

Termina la storica collaborazione tra il noto sito tecnologico e il giornale di Murdoch che sta già riorganizzando la redazione per rafforzarsi nel settore hi-tech.

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Rupert Murdoch

Entro la fine dell’anno, il Wall Street Journal, controllato dalla News Corp di Rupert Murdoch attraverso Dow Jones, si separerà dal sito di informazione tecnologica AllThingsD.

La notizia è legata al profondo piano di riorganizzazione dell’impero mediatico del tycoon australiano e segue la scissione di luglio tra le attività Editoriale e di Entertainment della holding (Leggi Articolo Key4biz).

Stando a un comunicato dell’azienda, l’accordo che lega il quotidiano finanziario al sito internet non sarà rinnovato come hanno deciso le due parti.

Gerard Baker, del Wall Street Journal, ha precisato che con l’uscita di AllThingsD, il giornale dovrà rafforzare la propria copertura nel settore hi-tech.

Prevediamo – ha annunciato – di impegnarci in un’importante ampliamento della nostra copertura tecnologica, che comprenderà l’arrivo di 20 analisti, blogger, giornalisti, editori e reporter che si occuperanno di digitale”.

Allo stesso modo verranno previste diverse conferenze, tra cui una mondiale sulle tecnologie e sarà creato un nuovo portale – Wall Street Journal Digital Network – con le informazioni di prima mano del settore ICT e le recensioni dei nuovi prodotti.

 

Stando ad alcune indiscrezioni, i fondatori di AllThingsD, Walt Mossberg e Kara Swisher, intendono proseguire l’attività del sito con nuovi finanziamenti. Per il sito TechCrunch, la casa madre AOL potrebbe essere interessata all’operazione, ma al momento il brand AllThingsD resta di proprietà di Dow Jones. Secondo Fortune, nella lista delle realtà interessate figurerebbero Comcast, Bloomberg e il Washington Post di Jeff Bezos.