Scuola: no del Garante Privacy alle impronte digitali per professori e personale ATA

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Il Garante privacy dice no all’uso delle impronte digitali dei professori e del personale amministrativo tecnico e ausiliario (Ata) per rilevare la loro presenza a scuola.

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Il Garante Privacy, intervenuto a seguito di segnalazioni e notizie di stampa, ha vietato a un istituto tecnico industriale e a due licei scientifici l’ulteriore trattamento dei dati biometrici dei lavoratori effettuato in violazione delle norme in materia di protezione dei dati personali.

L’Autorità presieduta da Antonello Soro ha detto no all’uso generalizzato delle impronte digitali perché eccedente e sproporzionato rispetto allo scopo perseguito dalle scuole di controllare le presenze sul posto di lavoro e contrario quindi ai principi di liceità, necessità e non eccedenza stabiliti dal Codice.

 

Come più volte precisato dal Garante, infatti, l’impiego di dati così delicati può essere ritenuto lecito solo in  specifici casi: ad esempio, per accedere ad aree aziendali riservate in cui si svolgono particolari attività o a imprese collocate in zone a rischio.

 

Per controllare il rispetto dell’orario di lavoro – ha affermato il Garante – la scuola può disporre di sistemi meno invasivi della sfera personale, della libertà  individuale e della dignità del lavoratore”.

 

L’Autorità, infine, ha dichiarato illecito e ha vietato anche l’uso delle immagini raccolte tramite un impianto di videosorveglianza installato all’interno di uno dei due licei, all’insaputa di docenti, personale Ata e studenti. Il divieto riguarda il trattamento effettuato nel periodo antecedente alla sua disattivazione da parte della Direzione territoriale del lavoro per violazione delle norme sul controllo a distanza dei lavoratori.