Cinema, inversione di tendenza: 1 mln di spettatori in più anche se diminuisce la frequenza in sala

di Raffaella Natale |

La gente va meno al cinema anche perché il biglietto costa troppo e preferisce guardare i film a casa. E’ quanto rivela il Rapporto ANICA Univideo presentato oggi nello spazio del Venice Film Market.

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Il pubblico cinematografico è cresciuto, anche se frequenta meno le sale. E’ quanto emerge dal Rapporto “Sala e salotto 2013” di Ergo Research per ANICA e Univideo (in collaborazione con ANEC e AGIS) presentato oggi a Venezia nello spazio del Venice Film Market che rileva che a diminuire, negli ultimi due anni, è stata la frequenza media in sala dei singoli spettatori, non il numero degli individui che si sono recati al cinema.

Più precisamente, la ricerca evidenzia che il pubblico nel 2012 è aumentato di un milione di individui, rispetto al 2010. La perdita di 20 milioni di biglietti avvenuta nell’ultimo biennio risulta infatti dovuta alla minore frequenza media di presenze in sala dei singoli spettatori.

 

Attraverso 3 mila interviste a un campione rappresentativo dell’universo della popolazione italiana sopra i 15 anni si è infatti scoperto che le persone fisiche che sono andate almeno una volta al cinema nell’anno 2012 sono aumentate rispetto al 2010 di più di un milione: erano 27 milioni nel 2010 (anno analizzato nella precedente rilevazione di “Sala e salotto”), sono stati oltre 28 milioni nel 2012.

A diminuire (e in maniera considerevole) è stata invece la frequenza media delle sale: se nel 2010 si acquistavano in media 4,5 biglietti a testa nell’arco di un anno, nel 2012 si è scesi a una media di 3,6 biglietti pro capite.

 

L’altro elemento interessante evidenziato dalla ricerca è il fatto che la maggior parte del consumo cinematografico si concentra in una fascia ristretta di individui: il 19% della popolazione ha acquistato il 69% dei biglietti venduti nel 2012.

“Sala e salotto” ha evidenziato anche il fatto che è ancora molto alta la fascia di popolazione che nel 2012 non ha mai messo piede in una sala cinematografica: ben 23 milioni di individui, per la maggior parte donne (56%) con un accentuazione su pensionati e casalinghe, con un età media di 58 anni.

 

Le cause della mancata frequentazione della sala vengono spiegate (nell’ordine) con la fruizione del prodotto filmico nel consumo domestico, con il disinteresse verso i film che si propongono, con il costo del biglietto e l’eccessiva distanza delle sale da casa propria. Colpisce anche la risposta, riconducibile a oltre un milione di persone, che dicono di non andare al cinema perché sono sole.

 

I 28 milioni di individui che hanno frequentato le sale nel 2012 ci si sono recati principalmente in auto (l’83%); il 10%, invece, è andato a piedi.

 

La ricerca ha poi analizzato i fattori che potrebbero intensificare la fruizione di cinema in sala e le dinamiche di scelta dei film. Ne emerge la grande richiesta di promozioni che agiscano sul prezzo del biglietto, indicata dal 26% degli spettatori come motivo di una maggiore frequenza dei cinema, anche nell’accezione di uno “sconto” negli ultimi giorni di programmazione dei film. Il 16% lega la possibile intensificazione della presenza in sala a una migliore qualità dei film, in particolare di quelli italiani. I canali principali di scelta del film sono il cosiddetto “passaparola” (27,3%) e i trailer in televisione, stabili al 24,5% rispetto alla precedente rilevazione effettuata nel 2011. Crescono naturalmente le scelte compiute attraverso gli strumenti web, ma anche quelle sui periodici specializzati, mentre diminuiscono le scelte operate attraverso i quotidiani, sia attraverso i tamburini (dal 19,2% del 2011 al 12,6% del 2013), che attraverso le recensioni (dal 12,6 al 10,8%). Da notare anche la minore presa in considerazione delle presentazioni dei film con “ospitate” di attori o registi all’interno di programmi tv (dal 10,3 al 7,7%).

 

“Sala e salotto 2013” ha compiuto anche un approfondimento del consumo di cinema tra i navigatori di Internet e la relativa fruizione di film in altri contesti distributivi. Se ne evince che coloro che hanno dimestichezza con il web vanno più spesso al cinema e sono i maggiori noleggiatori e acquirenti di film in home video.

 

Dati confortanti che fanno ben sperare per il ritorno in salute di un mercato importante per l’economia italiana (Leggi Articolo Key4biz).

In questo senso, fondamentale la decisione del ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Massimo Bray, che intervenendo sul futuro del cinema alla 70esima Mostra di Venezia ha dichiarato che il governo ha voluto stabilizzare il settore con il tax credit, dando 90 milioni di euro (Leggi Articolo Key4biz).

“Il governo ha già fatto delle scelte chiare – ha spiegato il ministro – quando ha ricordato con molta chiarezza alcuni impegni che avevamo preso nei primi giorni del nostro mandato. Abbiamo fatto in modo che tax credit non solo ci sia, ma sia stabilizzato. Sono 90 milioni di euro in un momento non facile nelle scelte e nelle manovre finanziarie che il governo ha fatto”.

 

Bray vorrebbe che il cinema italiano “fosse uno dei momenti importanti con i quali tornare a fare grande il paese”.

“Vorrei dare molto spazio alla scuola di cinematografia. Vorrei valorizzare tutte le professioni del cinema, vorrei fare in modo che si tornasse a vedere nel cinema italiano una delle grandi eccellenze del paese”.

Per maggiori approfondimenti:
Sala e salotto 2013 (SLIDES)