Scorporo rete, Gorno Tempini (CDP): ‘Interessati a ingresso in Opac, ma no a duplicazione degli investimenti’

di Alessandra Talarico |

Franco Bassanini ha quindi precisato che la CDP parteciperà a 3 condizioni: che il capitale serva per accelerare gli investimenti e non per coprire perdite che venga assicurata l’EoI e che la redditività sia sicura e ragionevole nei tempi medio-lunghi.

Italia


Giovanni Gorno Tempini

L’intenzione della Cassa Depositi e Prestiti di contribuire al progetto di scorporo della rete “esiste ed è concreta” e ci sono stati già colloqui con Telecom Italia, coperti però da un accordo di riservatezza.

Lo ha ribadito l’amministratore delegato della CDP Giovanni Gorno Tempini nel corso di un’audizione al Senato, sottolineando che “Il nostro obiettivo è accelerare l’investimento nella banda larga”, trattandosi di una “infrastruttura di rilevanza strategica”.

Se l’ingresso nella società della rete dovesse concretizzarsi, ha spiegato però, si dovrà evitare una duplicazione degli investimenti.

Attraverso il Fondo Strategico Italiano, infatti, la CDP è già presente nell’azionariato di Metroweb e, ha detto Gorno Tempini, “…in questo periodo di scarsità di risorse c’è una ratio di buon senso, visto che si tratta di infrastrutture strategiche, che consiglia di fare tutto quanto è permesso per non duplicare gli investimenti”.

 

Ieri, in audizione sempre alla Commissione Lavori Pubblici, era stato il presidente Antitrust Giovanni Pitruzzella a porre l’accento sull’eventuale sovrapposizione “tra due dei tre principali operatori di rete fissa, in particolare di nuova generazione, presenti in Italia”.

Un ‘collegamento’, ha aggiunto Pitruzzella, che “dovrà essere oggetto di attenta valutazione costi-benifici. Da un lato, infatti, occorrerà tener conto della possibile riduzione della concorrenza effettiva o potenziale a livello locale derivante dalle sovrapposizioni tra le reti realizzate o in via di realizzazione; dall’altra, delle eventuali sinergie che permetterebbero di ottimizzare gli investimenti nel settore, minimizzare le sovrapposizioni possibili nella costruzione di più reti nelle stesse città, promuovere una tempistica accelerata e ridurre i costi della costruzione delle infrastrutture”.

 

Un appello a cui Gorno Tempini ha risposto ribadendo che “…i denari che la Cassa potrà dedicare allo scorporo dovranno essere dedicati all’accelerazione degli investimenti; la nostra logica è di guardare alla possibilità di scorporo che rimane la scelta di una società privata e sulla quale attendiamo le determinazioni già annunciate. L’obiettivo – ha aggiunto – è di accelerare gli investimenti nella banda larga”.

“E’ assolutamente pacifico che, se il tutto dovesse verificarsi, qualsiasi mossa dovrà essere valutata secondo le lenti che le autorità competenti ci diranno di avere”, ha detto poi Gorno Tempini, spiegando che se il risultato finale della discussione sarà incentrato sulla necessità di evitare duplicazioni, la CDP darà il suo contributo “…in termini di capitali per le infrastrutture del Paese e per evitare la duplicazione degli investimenti”.

 

Un concetto ribadito anche dal presidente della CDP Franco Bassanini che ha sottolineato come le tlc “sono un settore decisivo per il Paese” e per questo c’è “la nostra disponibilità nel vedere se possiamo fare qualcosa sempre nell’interesse del Paese”.

Intervenendo al Convegno “Il futuro della rete. La grande sfida delle telecomunicazioni”, Bassanini ha quindi spiegato che la CDP parteciperà al progetto a tre condizioni: “primo che il nostro apporto al capitale serva per accelerare gli investimenti e non per coprire perdite rimborsare debiti, cosa che ci è vietata dalla legge; secondo che dobbiamo investire in una società che assicuri l’Equivalence of Input altrimenti c’è il rischio di aiuto di stato per alterazione della concorrenza e, terzo, che i conti tornino, cioè che la redditività sia sicura, sia pure ragionevole nei tempi medio-lunghi”.

Ovviamente, ha precisato ancora, se la CDP entrerà nella newco della rete “l’accordo verrà esteso a Metroweb” per evitare duplicazioni.

Il presidente di Cdp, Franco, nel suo intervento durante il convegno ha detto poi di cui Cdp possiede una quota, “per evitare duplicazioni”. “La Cdp – ha spiegato – parteciperà se ci saranno:

 

Metroweb, che gestisce la rete in fibra ottica milanese, ha annunciato a marzo dello scorso anno un piano da 4,5 miliardi di euro per portare la fibra ottica, con una velocità da 100 megabit, nelle 30 principali città italiane entro il 2015 con tecnologia FTTH (Fiber-to-the-Home).

Il progetto, spiegava all’epoca Vito Gamberale – amministratore delegato del fondo F2i, che controlla Metroweb – non è in contrapposizione ma “complementare” al progetto di Telecom Italia, che prevede la copertura con connessioni fino a 100 Mega di 99 Comuni entro il 2014.

Da qui ai prossimi due anni, l’obiettivo è di raggiungere una copertura di circa 6 milioni di unità immobiliari, corrispondenti al 25% della popolazione.