Tv del futuro, all’Agcom si insedia il Tavolo tecnico che accompagnerà il passaggio al DVB-T2

di Raffaella Natale |

Dal 1° gennaio 2015, il nuovo standard di trasmissione radiotelevisiva sarà obbligatorio per tutti i dispositivi.

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Audiovisivo

Costituito presso l’Agcom, con delibera 367/13/CONS, il tavolo tecnico per l’individuazione delle soluzioni relative allo standard dei decoder e alla navigazione tematica dei canali (EPG) in previsione dell’obbligo di integrazione del DVB-T2 in tutti i dispositivi atti a ricevere servizi radiotelevisivi venduti a partire dal 1 gennaio 2015 (come stabilito dall’art. 3-quinquies, comma 5 della legge 44/2012).

 

Scopo di tale tavolo sarà quello di individuare, anche mediante procedure di coregolamentazione, le soluzioni relative allo standard dei decodificatori e alla navigazione tematica dei canali attraverso le guide elettroniche ai programmi (EPG). Il coordinamento dei lavori, che dovranno concludersi entro 180 giorni dall’insediamento del tavolo, è stato affidato ad Antonio Provenzano, dirigente dell’Ufficio pluralismo, concorrenza e autorizzazioni della Direzione Servizi Media dell’Agcom.

Le Tv locali che aderiscono all’Associazione Aeranti-Corallo ha aderito dal 4 luglio ai lavori del tavolo tecnico.

 

A partire dal 1° gennaio 2015, quindi, le aziende produttrici di televisori saranno obbligate a utilizzare solo sintonizzatori digitali in grado di ricevere i nuovi standard, DVB-T2 e Mpeg4.

 

Le nuove tv, dal 1° luglio 2015, saranno le uniche a poter essere commercializzate. Gli standard DVB-T2 e Mpeg4 necessitano, inoltre, di un numero più limitato di frequenze e ciò consentirà la trasmissione di una quantità più ampia e avanzata di contenuti.

Il DVB-T2 consente, infatti, una maggiore ampiezza di banda e la trasmissione della tv digitale terrestre in alta definizione mentre lo standard Mpeg4 assicura una maggiore qualità audio-video.

 

Ottimo. Ma è anche vero che tutto questo necessiterà, come appunto precisa il governo, di nuovi televisori e decoder in grado di supportare queste tecnologie.

Chi ha, quindi, intenzione di comprare prossimamente un nuovo televisore, verifichi prima che sia in grado di supportare il DVB-T2 o che sia dotato dell’apposito decoder.

Tuttavia chi non ha intenzione di cambiare il televisore continuerà ugualmente a ricevere il segnale televisivo in standard DVB-T1 con la qualità che ha sempre avuto. L’unica differenza è che non potrà vedere i canali trasmessi con la nuova tecnologia.

 

E’ ovvio che ci sia bisogno di chiarezza, specie per i telespettatori più anziani o quelli meno abbienti, che non sono sicuramente interessati ad avere un televisore di nuova generazione, se questo significa dover spendere altri soldi.

Ma per tutti gli altri la regola non vale. Non si può certo fermare l’innovazione tecnologica. E’ come voler dire, che non è necessario sostituire i vecchi pc con quelli tecnologicamente più avanzati, perché tanto potrai collegarti lo stesso a internet.

 

Il passaggio al DVB-T2 è una tappa importante.

 

Oggi la banda a disposizione per le trasmissioni tv si va riducendo per la “fame” di frequenze di smartphone, tablet, ecc.. che hanno portato prima a destinare una parte dello spettro al nuovo standard dei telefonini 4G e, che porteranno via, dal 2015 un’altra parte significativa di frequenze. C’è, quindi, la necessità di far stare su una banda sempre più stretta un numero sempre crescente di canali e questo sarà possibile solo con il passaggio al nuovo standard DVB-T2.

 

Quali i vantaggi?

Intanto con questo standard, per esempio, all’interno dello stesso multiplex è possibile avere fino a 6 canali in alta definizione contro i 2 attuali.

 

Riguardo invece al telespettatore, molto dipenderà dalla scelta del broadcaster: si potrebbe pensare a contenuti premium (come il calcio, i grandi film ecc…) veicolati, magari in alta definizione o in 3D, con il nuovo standard. Per quei contenuti occorrerà dotarsi del nuovo decoder o comprare un televisore che ne sia dotato. Ma le due tecnologie, quella attuale e la prossima, continueranno a coesistere ancora per qualche anno.