Frequenze Tv, il bando arriva a Bruxelles. Su banda larga, Catricalà assicura: ‘Piano completato in un anno’

di Raffaella Natale |

In audizione alla Commissione Trasporti, Catricalà ha detto che servono risorse pubbliche per l’Agenda digitale, aggiungendo che ‘occorre un mercato unico senza dimenticare però incentivi a chi investe in reti e non si limita a sfruttare quelle altrui’.

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Antonio Catricalà

“Il settore comunicazione è fondamentale per il paese, per essere competitivi a livello internazionale e per l’interazione dei cittadini con la PA“. Lo ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato in audizione alla commissione Trasporti alla Camera. Zanonato ha sottolineato soprattutto l’importanza delle nuove tecnologie di settore che “negli ultimi 15 anni hanno contribuito per il 50% alla crescita economica“. Per questo, ha aggiunto, “è imprescindibile dotarsi di infrastrutture digitali in primis la banda larga in linea con l’Agenda digitale, garantendo a tutti l’accesso ad almeno 30 Mbit al 2020“.

 

Il ministro ha annunciato il massimo impegno “per dare celere attuazione ai decreti ancora da definire” pur rimarcando che i piani per la banda larga e ultralargasono operativi” ed entro “un anno ci impegniamo a portarli a termine“.

 

Il Ministro ha poi ricordato che sono in dirittura di arrivo anche i bandi di gara per le frequenze tv “con asta a rilanci competitivi” e il rinnovo del contratto di servizio Raiche sarà innovativo e in discontinuità” con il passato “per cercare di rispondere alle esigenze di pluralismo”.

 

Il viceministro allo Sviluppo economico, con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, ha aggiunto che le telecomunicazioni sono un settore colpito da crisi ma “vivo e vitale” e basato sull’innovazione. “L’Agenda digitale – ha ammesso Catricalà – necessita di risorse pubbliche, da sola l’industria non ce la può fare. Si tratta di avere fondi che aiutino aziende, cittadini e società a percorrere una via di progresso a cui non ci possiamo sottrarre“, aggiungendo che c’è bisogno “di un mercato unico digitale che ci consenta di abbattere le tariffe senza dimenticare una forma di incentivo a chi investe in reti e non si limita a sfruttare quelle altrui“, precisando “Occorre dare certezza che quell’investimento sarà profittevole“.

“L’Agenda digitale – ha sottolineato Catricalà – è uno degli strumenti più efficaci che abbiamo per superare la crisi globale: l’economia digitale è infatti un volano per lo sviluppo del Paese, garante della sua competitività“.

“Occorre però evitare – ha aggiunto in riferimento alla situazione europea – che ci siano economie digitali a diverse velocità in Europa”.

 

Quanto alla banda larga, il viceministro ha spiegato che “il Piano nazionale banda larga sarà portato a termine entro un anno”.

 

Catricalà ha detto anche che “L’Agenda digitale contiene in sé un programma di grande valore, sono allo studio una ventina di regolamenti e uno in dirittura d’arrivo, un decreto ‘scavi’ o ‘mini trincee’ sui cui ci stiamo impegnando che consente di abbattere del 30% il costo degli scavi, di ridurre la superficie di intervento e di superare alcune difficoltà burocratiche. Le risorse sono state stanziate, i bandi avviati, ma i tempi sono stretti e serve massima attenzione”.

 

In merito al ‘Decreto scavi’, il viceministro ha spiegato che si tratta di un testo che “darà ordine, uniformità e certezza di diritto agli operatori che investono nelle autostrade del futuro e che dovrà essere affiancato da un progetto a me caro: il catasto del sottosuolo. Si tratta di misure di semplificazione e ottimizzazione” coerenti con le richieste europee.

 

Credo che i tempi siano ormai maturi, ha poi indicato, per affrontare le tematiche delle reti e la questione televisiva, “argomento che nel nostro Paese ha sempre avuto una forte valenza politica, con un approccio nuovo, responsabile e maturo”.

 

Passaggio di Catricalà anche sul Regolamento delle Tv locali riguardante il ripartimento delle provvidenze. Il viceministro ha spiegato che si tratta di “una realtà particolarmente consistente in Italia che ha un gran valore per il tessuto sociale e la cultura” che dobbiamo “valorizzare e mantenere. Levarle sarebbe errore gravissimo va riformato meccanismo di ripartizione per dare a chi merita di più. Non basta solo il fatturato ma occorre premiare la qualità della cultura e dell’informazione”.

 

Infine per quanto riguarda il bando per l’asta delle frequenze tvsiamo alla conclusione del bando e il ministro ed io ci siamo impegnati ad inviare il documento oggi a Bruxelles”.

Il documento sarà inviato al Commissario alla Concorrenza, Joaquin Almunia, e al commissario all’Agenda digitale, Neelie Kroes, “per avere suggerimenti”. Il bando e il suo esito è un “tassello importante per la chiusura di una procedura per non aver saputo gestire bene lo spettro delle frequenze. Da questo bando ricaveremo un ‘dividendo digitale’ cioè frequenze libere per risolvere i problemi interferenziali che abbiamo con i paesi limitrofi”.

 

Punti fondamentali del bando, “in coerenza con quanto disposto dall’Agcom“, saranno: tre diritti d’uso per le frequenze in DVB su base nazionale messi a gara; esclusione degli operatori di rete con tre o più multiplex; diritti d’uso rilasciati per 20 anni e non trasferibili per i primi 3 anni; offerte economiche con sistema di miglioramenti competitivi, con importo minimo stabilito con il criterio delle misure compensative per la banda 800 MHz (DM 23 gennaio 2012).

Sarà inoltre previsto il diritto di accesso per nuovi entranti a reti di soggetti con più del 75% copertura, anche se non partecipanti alla gara e l’obbligo per gli aggiudicatari di raggiungere la copertura massima entro 5 anni, in modo graduale.