Mercato unico digitale: sì dei ministri Ue ai principi generali, ma ‘scetticismo’ su norme ad hoc

di Alessandra Talarico |

I ministri Ue hanno espresso preoccupazione sulla possibile concentrazione di potere di mercato nelle mani di poche compagnie e scetticismo circa la necessità di una nuova legislazione ad hoc per la realizzazione del mercato unico digitale.

Europa


Neelie Kroes

“Alcuni Stati membri hanno espresso scetticismo circa la necessità di una nuova legislazione” ad hoc per la realizzazione del mercato unico digitale.

Lo ha reso noto il ministro delle comunicazioni irlandese Pat Rabbitte al termine del Consiglio Ue sulle tlc svoltosi ieri a Lussemburgo. Uno scetticismo che potrebbe stare a significare un veto sostanziale al progetto fortemente sostenuto dal commissario Neelie Kroes che ha più volte affermato che non mollerà la presa sui Governi Ue fino a quando non otterrà il risultato.

Nella nota pubblicata a conclusione del Consiglio di ieri si legge che i ministri, preso atto dell’intenzione della Commissione di presentare un pacchetto di nuove misure per la realizzazione del mercato unico digitale, hanno espresso il loro “sostegno generale al principio di mercato unico digitale”.

C’è stata, quindi “ampia convergenza su diverse questioni“. I ministri si sono detti d’accordo sul fatto che “tutti i cittadini dovrebbero avere accesso ai servizi a banda larga dovunque si trovino” e sull’importanza di “migliorare le competenze digitali dei cittadini”.

“E’ inoltre necessario prevedere delle misure che incoraggino gli investimenti nel settore e che assicurino un ambiente regolatorio solido e prevedibile, includendo la possibilità di maggiore cooperazione tra i regolatori”. Non quindi un regolatore unico del settore, come prevedevano i piani iniziali della Kroes.

 

La stessa convergenza, però, non sembra essersi manifestata su altri punti, ossia sulla necessità di legiferare ancora in questo campo e alcuni ministri, si legge nella nota, “hanno espresso preoccupazione sulla possibile concentrazione di potere di mercato nelle mani di poche compagnie”. Pollice verso, quindi, di alcuni Stati alla possibilità di alleggerire i vincoli antitrust che attualmente limitano le fusioni tra operatori.

E’ stata inoltre evidenziata la necessità di tenere conto delle specifiche condizioni dei diversi Stati membri.

 

Ieri, a margine del consiglio, il viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle tlc, Antonio Catricalà, ha sottolineato che “…l’Italia è sulla strada giusta nella realizzazione di un vero mercato unico digitale per il quale è necessario un quadro regolatorio unitario che incentivi gli operatori a investire e quindi a creare ricchezza e posti di lavoro”.

“Bisogna evitare Europa che ci siano economie digitali a diverse velocità in Europa. Non è un libro dei sogni – ha concluso – si può fare”.