‘Strategia di difesa contro la minaccia cibernetica’: l’8 giugno a Cosenza evento nell’ambito del Corso d’Alta Formazione per preparare i security manager del futuro

di Raffaella Natale |

Enza Bruno Bossio (Commissione Trasporti Camera): 'Il DPCM del 24 gennaio 2013 rappresenta una prima risposta e impegna il Governo a realizzare ogni iniziativa atta a ridurre rischi e vulnerabilità dello spazio cibernetico'.

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Economia digitale

Procede con successo il Corso di Alta Formazione sul tema “Cyber Security. Sicurezza e protezione delle informazioni personali e istituzionali“, organizzato dall’ Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza e la Fondazione Mediterranea per l’Ingegneria (Leggi Articolo Key4biz).

Il Corso (8 giornate per complessive 55 ore), partito il primo giugno per concludersi il 22 giugno, è rivolto a ingegneri e operatori del settore interessati ad acquisire e approfondire le proprie conoscenze e si tiene presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza. Tra gli importanti docenti anche Stefano Zireddu, Director Global Security di American Express Italia.

 

Alessandro Astorino, Consigliere Ordine Ingegneri Cosenza, ha spiegato le ragioni di questo evento: “Come categoria professionale ribadiamo l’importanza del ruolo che l’ingegnere iscritto all’ordine deve avere in merito a questa materia“.

“Un ruolo – ha spiegato Astorino – che gli spetta per conoscenze, competenze e deontologia professionale. Noi abbiamo un ruolo principe nel garantire la sicurezza dei sistemi informatici”.

 

All’interno del corso è previsto il convegno “Strategia di difesa contro la minaccia cibernetica“, che si terrà l’8 giugno alle ore 10.00, alla presenza, tra gli altri, dell’On. Enza Bruno Bossio, IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni presso la Camera dei Deputati, Gen. C.A. Giorgio Cornacchione, Consigliere militare del Presidente del Consiglio dei Ministri, e il Gen. Luigi Ramponi, Presidente del CESTUDIS.

 

“Da diverso tempo ormai – ha dichiarato Enza Bruno Bossio a Key4biz – si parla, grazie anche a evidenti riscontri investigativi, di cyber terroristi che utilizzano le ICT come supporto della loro organizzazione e come strumento di comunicazione riservato“.

“Le nuove forme di antagonismo aggressivo – ha spiegato – sono in grado di minacciare le nazioni più avanzate tecnologicamente. Una modalità terroristica che punta sulla guerra dell’informazione e individua nei sistemi informatici critici della società tecnologica dei possibili obiettivi di attacco. Le organizzazioni che fino a qualche tempo fa avevano potuto godere di una fittizia sicurezza, fondata su una conoscenza delle proprie vulnerabilità piuttosto limitata e su un numero non altissimo di accessi esterni alla propria struttura informatica, oggi devono, quotidianamente, fare i conti con insider infedeli, hacker e cracker, gruppi terroristici (che da anni hanno individuato nell’ICT un possibile target e uno strumento operativo), dissidenti o attivisti digitali“.

 

Per Enza Bruno Bossio, le ultime azioni del gruppo Anonymous, che spingono le nostre democrazie a porsi molte domande sulla natura e il ruolo della Rete, ci mostrano anche come, a volte, il confine tra attivismo politico e crimine digitale sia labile.

 

Il DPCM del 24 gennaio 2013, secondo Enza Bruno Bossio “rappresenta una prima risposta alle questioni poste in Senato, lo scorso anno, con la cosiddetta ‘mozione Ramponi’, che impegna il Governo a realizzare ogni iniziativa per delineare, nel rispetto delle responsabilità già individuate dalla legge, un’architettura istituzionale che garantisca coerenza d’azione per ridurre i rischi e le vulnerabilità dello spazio cibernetico, accrescere le capacità di individuazione della minaccia e di prevenzione dei rischi e aumentare e rendere più rapide ed efficaci le risposte nelle situazioni di crisi”.

 

I recenti fatti di cronaca evidenziano, infatti, la pericolosità degli attacchi provenienti dal mondo virtuale.

Minacce sempre più numerose che espongono in maniera crescente istituzioni, banche, media e semplici cittadini ai pericoli di veri e propri criminali informatici che possono agire per molteplici scopi: politici, economici, sociali…

I pericoli maggiori riguardano le infrastrutture critiche, perché è proprio a quelle che gli eserciti cibernetici di molti Paesi stranieri stanno puntando. I rischi sono grossi e l’Italia deve mobilitarsi in fretta. Ma anche i professionisti di tutti i settori coinvolti.

 

Da qui la necessità di questo Corso di Alta Formazione che darà accesso alla short list Security Manager, con l’obiettivo di fornire competenze specialistiche e formare manager specializzati al fine di prevenire, cooperare e conseguire una maggiore trasparenza in materia di incidenti informatici.

 

Per maggiori informazioni:

Programma dell’evento ‘Strategia di difesa contro la minaccia cibernetica’