Interferenze Tv-LTE, Mario Frullone (FUB): ‘L’88% delle segnalazioni è falso allarme’

di |

Secondo la FUB, gli interventi riguarderanno il 5% della popolazione. Frullone: ‘Abbiamo scelto un approccio graduale rispetto ad altri Paesi europei, come la Gran Bretagna, che oggi ammette d’aver sovrastimato i danni’.

Italia


Mario Frullone

All’ottava edizione del RadioTv Forum di Aeranti-Corallo, si è parlato anche d’interferenze dei segnali LTE con la tv digitale terrestre.

La banda a 800 MHz rappresenta il primo dividendo digitale reso disponibile a partire dal 1° gennaio 2013 ai sistemi radiomobili di quarta generazione per effetto della transizione alla televisione digitale terrestre. Il nuovo utilizzo di tale banda da parte dei sistemi 4G LTE pone problemi di potenziale interferenza per gli utenti della televisione digitale terrestre, proprio perché la banda a 800 MHz rientra nell’intervallo di operatività degli impianti di ricezione televisiva attualmente in uso.

 

L’argomento è stato trattato nell’ambito del Seminario per le imprese televisive, al quale sono intervenuti Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo e presidente Aeranti, che ha illustrato la nuova regolamentazione relativa all’ordinamento automatico dei canali (LCN) della tv digitale terrestre, Massimo Triolo, operations director Nielsen TAM, che ha descritto le principali novità nella rilevazione degli indici di ascolto tv di Auditel, e Mario Frullone, vice-direttore generale della Fondazione Ugo Bordoni che ha introdotto uno studio previsionale della FUB sulla problematica delle interferenze LTE e DVB-T (Leggi Articolo Key4biz).

 

Frullone ha illustrato le strategie e gli interventi che sono stati elaborati nell’ambito del Tavolo Tecnico predisposto dal Ministero per lo Sviluppo economico, con la partecipazione degli Operatori aggiudicatari dei diritti d’uso per le frequenze in banda 800 MHz.

A partire dalla partecipazione al Tavolo, e in collaborazione con ISCOM, FUB ha realizzato uno studio sul campo grazie al quale è stato possibile mettere a punto delle mappe di rischio che consentono di prevedere dove potrebbero sorgere dei problemi di interferenza. Si tratta d’informazioni delicate dal punto di vista industriale e, in quanto tali, riservate.

 

In base a questo modello, FUB ha potuto delineare uno scenario di circa 700.000 interventi, prevalentemente su piccole palazzine o su impianti singoli (circa il 5% della popolazione).

Sono cifre rassicuranti“, ha detto Mario Frullone, aggiungendo “noi abbiamo scelto di adottare un approccio graduale rispetto ad altri Paesi europei, come la Gran Bretagna, che oggi si trova a dover constatare di aver sovrastimato i danni”.

 

In Italia, gli interventi di ripristino del segnale da parte degli antennisti sono a carico degli operatori che operano sulla banda degli 800 MHz, i quali hanno accettato con responsabilità di sostenere un costo aggiuntivo per la mitigazione delle interferenze, a condizione che sia possibile accertare che i problemi di ricezione del segnale televisivo siano effettivamente imputabili alla coesistenza delle due tecnologie.

 

FUB ha predisposto un numero verde e un help desk al quale è possibile rivolgersi per segnalare i malfunzionamenti del servizio televisivo legati all’interferenza tra i due segnali.

Al momento, la Fondazione ha ricevuto 286 segnalazioni. Di queste, e sulla base delle mappe di rischio, solo 17 sono risultate potenzialmente imputabili a problemi di interferenza e solo in 9 casi è stato necessario intervenire. In pratica, l’88% delle segnalazioni è classificabile come falso allarme.

 

Di qui la scelta di preferire a una campagna di comunicazione su larga scala, una campagna web mirata a pochi soggetti (rivenditori di apparecchi tv, associazioni dei consumatori e degli amministratori di condominio, comuni) che possano veicolare al cittadino un’informazione corretta e non allarmistica. (R.N.)