Radiotv Forum 2013. Rossignoli (Aeranti-Corallo): ‘Necessari interventi governativi per il settore pubblicitario’

di Alessandra Talarico |

Anche le Tv devono fare la loro parte, con ‘strategie di sviluppo sulle nuove piattaforme tecnologiche’, così da affiancare all’offerta tradizionale ‘la diffusione via internet, anche tramite tablet e smartphone’.

Italia


Interferenze

Si è aperta oggi a Roma l’ottava edizione del RadioTv Forum di AERANTI-CORALLO, una due giorni di incontri dedicati al settore dell’emittenza radiofonica e televisiva locale,  satellitare e via internet.

L’evento, che ospita anche un’ampia area expo dove le aziende di settore hanno l’opportunità di presentare le novità relative ai propri prodotti e servizi, vede la partecipazione del Viceministro dello Sviluppo economico Antonio Catricalà, del Commissario dell’Agcom Antonio Preto, del Presidente del coordinamento nazionale dei Corecom Filippo Lucci e del Segretario generale della Fnsi Franco Siddi.

 

L’edizione 2013 fa il punto sulla difficile situazione in cui versa il comparto radiofonico e televisivo tradizionale, appesantito dalla crisi economica, dalla concorrenza degli OTT e dalla contrazione dei ricavi pubblicitari.

Uno scenario impegnativo, che richiede un forte sforzo per fronteggiare le sfide poste in essere dalle nuove tecnologie e dai nuovi canali di comunicazione digitale.

 

Come ha sottolineato nella propria relazione annuale sullo stato dell’emittenza locale, il coordinatore AERANTI-CORALLO, Marco Rossignoli, l’attuale modello di trasmissione generalista e la diffusione a carattere lineare è stato messo in discussione “dalle nuove piattaforme, le quali stanno anche modificando le abitudini e le preferenze degli utenti nella scelta e nelle modalità di fruizione dei contenuti”.

Una situazione che ha determinato “…una rilevante contrazione dei relativi ricavi, che rappresentano, da sempre, la principale fonte di finanziamento dell’attività aziendale”.

È pertanto necessario, per evitare ricadute sull’occupazione nel settore – che dà lavoro a circa diecimila lavoratori dipendenti e ad altrettanti collaboratori – che il governo intervenga con iniziative volte a favorire sia la ripresa del mercato pubblicitario sia l’accesso al credito bancario da parte delle imprese.

 

Per superare l’attuale momento di difficoltà, anche le imprese del settore televisivo devono fare la loro parte, avviando “strategie di sviluppo sulle nuove piattaforme tecnologiche”, così da affiancare all’offerta tradizionale “la diffusione via internet, anche tramite tablet e smartphone” e da integrare “la propria offerta attraverso l’uso sinergico dei social network”. Solo in questo modo, ha detto Rossignoli, “la televisione locale potrà mantenere la propria presenza in un mercato caratterizzato da un continuo cambiamento.”

 

Dopo essersi soffermato sulla questione dell’ordinamento automatico dei canali (Lcn), osservando che “la nuova disciplina adottata dall’Agcom penalizza fortemente l’emittenza locale”, Rossignoli ha quindi proposto di usare le frequenze di almeno una delle tre reti del cosiddetto “ex-beauty contest” per “dare soluzione alle numerose problematiche interferenziali che affliggono il comparto televisivo locale, a seguito della transizione alle trasmissioni digitali terrestri” e posto l’accento sulla necessità di “un’attività preventiva, a livello istituzionale, che favorisca una conoscenza diffusa del problema affinché ogni criticità interferenziale, che dovesse verificarsi, possa trovare soluzione in tempi particolarmente veloci”.

 

Intervenendo, infine, sul tema della radiofonia Rossignoli si è soffermato sul progetto pilota sulle trasmissioni digitali avviato in provincia di Trento, sottolineando che tra progetto “…sarà fondamentale per verificare tutte le problematiche che presenta l’avvio della nuova tecnologia e, in particolare: la funzionalità del modello della società consortile definito dall’Autorità per lo svolgimento della attività di operatore di rete; le modalità di realizzazione delle reti; la capacità delle emittenti di realizzare contenuti specifici per il nuovo contesto digitale; lo sviluppo del mercato dei ricevitori”.

 

Perchè le trasmissioni radiofoniche digitali possano essere avviate anche in altre aree del Paese sarà però necessario avere a disposizione “ulteriori risorse frequenziali come il canale 13, attualmente attribuito ad altri servizi dal Piano di ripartizione delle frequenze.”

 

Necessario, infine, dopo la messa in liquidazione di Audiradio e la costituzione del tavolo tecnico Agcom, individuare “una organizzazione sistematica della rilevazione degli indici di ascolto radiofonici che garantisca la correttezza, la trasparenza, l’equità e l’indipendenza della ricerca, sia con riferimento alla governance che all’impianto metodologico da attuare”.

In merito alla sperimentazione per la rilevazione degli ascolti attraverso i meter AERANTI-CORALLO, ha concluso Rossignoli, condivide l’opportunità di ricerche tecnicamente sempre più avanzate, ma “evidenzia l’esigenza che le stesse siano economicamente sostenibili e, allo stesso tempo, capaci di rilevare, in forma comparata e, nel dettaglio, i dati dell’emittenza locale e di quella nazionale.”