Antitrust, aziende concorrenti scrivono alla Ue: ‘Le proposte di Google troppo blande e piene di scappatoie’

di Raffaella Natale |

Il rischio, scrivono i competitor, è di trovarsi in una posizione ancora più anti-competitiva della precedente.

Unione Europea


Google

I rimedi proposti da Google all’Antitrust Ue, per chiudere il caso di sospetto abuso di posizione dominante sul mercato della web search, non convincono i competitor che li ritengono “troppo blandi per correggere lo squilibrio esistente”.

In una lettera invita agli uffici del Commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, queste aziende avvertono che “si rischia di ottenere l’effetto posto“, vale a dire, che “si scoraggino gli utenti a visitare siti concorrenti”.

Le società in questione sono, infatti, convinte che le proposte del gruppo di Mountain View contengano delle scappatoie che ne minerebbero l’impatto.

 

Un portavoce della Commissione ha fatto sapere che le osservazioni mosse “verranno considerate con attenzione insieme alle informazioni raccolte col market test”.

 

Almunia ha, infatti, lanciato il mese scorso una consultazione (Leggi Articolo Key4biz), per prendere poi una decisione entro giugno.

Google rischia una pesante sanzione se le misure proposte non saranno ritenute idonee ad escludere che la compagnia abbia comportamenti anticoncorrenziali.

 

Ma per i competitor, le misure proposte alla fine darebbero maggior potere a Google, creando, secondo quando dichiara Foundem, “una potenziale escalation d’abusi, fornendo uno strumento anti competitivo nuovo e immensamente potente”.

Questi provvedimenti, aggiunge l’azienda britannica di shopping comparativo al Financial Times, spingerebbero Google a convertire una quota maggiore dei suoi servizi in inserzioni a pagamento.