Data protection: l’industria chiede norme uniformi a vantaggio di consumatori e aziende

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Viviane Reding: ‘Necessario trovare il giusto equilibrio tra la protezione della privacy dei cittadini e la possibilità per le aziende di innovare e fare business in maniera più semplice’.

Europa


Viviane Reding

Le nuove norme Ue sulla protezione dei dati dovrebbero essere chiare ed efficaci ma anche abbastanza flessibili da permettere alle aziende di innovare e ai consumatori di beneficiare dei nuovi servizi.

E’ quanto hanno sottolineato oggi a Bruxelles le associazioni di settore ETNO, GSMA Europe, ECTA e Cable Europe nell’ambito della conferenza di alto livello “Towards Harmonised and Effective Data Protection Rules: Innovating for consumers and business”.

 

Alla Conferenza, organizzata dall’eurodeputato Seán Kelly e introdotta dal presidente del board ETNO Luigi Gambardella, ha partecipato anche il Commissario Ue alla Giustizia, Viviane Reding che nel suo intervento ha sottolineato che “In un mondo in cui lo scambio di dati personali è parte della nostra vita quotidiana ed è il pane quotidiano per molte aziende, dobbiamo pensare a come trovare il giusto equilibrio tra la protezione della privacy dei cittadini e la possibilità per le aziende di innovare e fare business in maniera più semplice”.

Il messaggio della proposta della Ue sulla protezione dei dati è chiaro, ha aggiunto Reding: “Norme affidabili, applicate in modo coerente, rendono l’elaborazione dei dati più sicura ed economica oltre a ispirare la fiducia degli utenti. Fiducia che a sua volta genera crescita. Sono convinta che la protezione dei dati è il modello di business del futuro”.

 

Per Seán Kelly “il Regolamento Generale sulla protezione dei dati deve offrire parità di condizione per tutti i settori sia nel mondo online che in quello offline. Come legislatori dobbiamo lavorare per garantire che le disposizioni sull’ePrivacy e il Regolamento Generale non siano in conflitto e che sia applicato in maniera efficace il principio di neutralità tecnologica e dei servizi”.

 

Le associazioni, dal canto loro, hanno ribadito la necessità che il Regolamento europeo trovi il giusto equilibrio tra la protezione dei dati e la creazione di nuove opportunità economiche e sociali basate sulla tecnologia e i dati.

“Le aziende europee – spiegano – vogliono approfittare di queste nuove opportunità legate all’uso responsabile dei dati per creare nuovi servizi innovativi a vantaggio di consumatori e aziende”.

Per questo, quello che chiedono è che il futuro quadro normativo permetta alle aziende responsabili “di sbloccare il potenziale dei dati personali per offrire nuovi e utili servizi ai consumatori e, in cambio, generare crescita e nuovi posti di lavoro”.

 

Il nuovo regime regolamentare, oltre a porre fine all’attuale frammentazione, ha il potenziale di accelerare la realizzazione del mercato unico digitale per i servizi tlc e di rafforzare la fiducia dei consumatori grazie a norme forti, chiare e uniformi che proteggano i loro dati “a prescindere dall’ubicazione geografica o dal settore economico del fornitore del servizio”, sulla base del principio “same services, same rules”.

 

“E’ essenziale – concludono – affrontare le incoerenze tra il nuovo regolamento e la direttiva ePrivacy, evitando l’introduzione di un doppio regime per il settore delle comunicazioni elettroniche”. (a.t.)