Telecom Italia: nuovo Cda il 23 maggio per decidere su 3 e separazione della rete

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La società ha chiuso il primo trimestre con ricavi per 6,7 miliardi di euro e un utile netto consolidato pari a 364 milioni di euro. confermati gli obiettivi 2013.

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Si è chiuso dopo circa sei ore il cda di Telecom Italia, chiamato ad approvare i conti del primo trimestre e ad esaminare la fattibilità (regolatoria e antitrust) e l’interesse complessivo (industriale ed economico) dell’operazione di integrazione con Hutchison Whampoa e il progetto di separazione della rete di accesso.

 

La società ha chiuso il primo trimestre con ricavi per 6,7 miliardi di euro, in calo dell’8,1% (-3,2% in termini organici) rispetto ai 7,3 miliardi di euro del primo trimestre 2012 (-596 milioni di euro). L’utile netto consolidato del primo trimestre 2013 è pari a 364 milioni di euro (605 milioni di euro nello stesso periodo del 2012).

L’EBITDA è pari a 2,6 miliardi di euro in calo, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 301 milioni di euro (-10,1%), con un’incidenza sui ricavi del 39,3% (40,2% nel primo trimestre 2012). Il risultato è legato al maggior peso dei ricavi del Sud America, la cui marginalità è inferiore a quella del Business Domestico, nonché all’incremento del fatturato per terminali mobili, finalizzato ad una maggiore penetrazione dei servizi dati.

L’EBIT del primo trimestre 2013 è pari a 1,2 miliardi di euro, con un decremento di 343 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2012 (-21,1%) e un’incidenza sui ricavi del 18,9% (22,0% nel primo trimestre 2012).

 

Il flusso di cassa della gestione operativa è pari a 137 milioni di euro (626 milioni di euro nel primo trimestre 2012) e risente in misura maggiore rispetto al primo trimestre 2012 della stagionale dinamica degli esborsi relativi al fatturato passivo dell’ultimo trimestre dell’esercizio precedente.

L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 marzo 2013 è pari a 28,7 miliardi di euro ed aumenta di 493 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2012

Per quanto riguarda l’esercizio in corso, sono stati confermati gli obiettivi legati ai principali indicatori economici e finanziari, così come definiti dal Piano Industriale 2013-2015, che prevedono, per l’intero anno 2013: ricavi sostanzialmente stabili rispetto al 2012; riduzione percentuale dell’EBITDA “low-single digit” e posizione finanziaria netta rettificata inferiore a 27 miliardi di euro.

 

Con riferimento a 3 Italia, spiega il gruppo in una nota, è stata autorizzata la prosecuzione degli approfondimenti. Dopo aver valutato gli aspetti relativi ai dati di bilancio e agli obiettivi industriali di 3 Italia; alle potenziali sinergie derivanti dall’operazione; agli aspetti fiscali connessi all’operazione e alle tematiche regolamentari e anti-trust, il Comitato “non ha ravvisato la presenza di impedimenti all’apertura di un tavolo di discussione con la controparte in vista dell’eventuale realizzazione dell’operazione e ha suggerito di dare mandato al Top Management di effettuare una verifica con la controparte, per accertare l’esistenza di margini di negoziazione realistici ed idonei ad addivenire a un contemperamento delle rispettive posizioni sui valori delle due società, raccomandando la conclusione di questa seconda fase di approfondimenti entro un termine di 30 giorni”.

 

Per quanto attiene al progetto di separazione della rete di accesso, l’esame delle risultanze dell’istruttoria del management avviata lo scorso 11 aprile, “è stato avviato in data odierna per essere completato in apposita riunione consiliare programmata per il giorno 23 maggio 2013”.

 

Tutto rinviato a un nuovo cda che si terrà il 23 maggio, dunque.

 

Alla luce dei risultati trimestrali approvati così come delle prospettive di evoluzione del business, il Consiglio di Amministrazione ha infine confermato la sostenibilità dell’indebitamento finanziario del Gruppo nell’orizzonte di Piano 2013-2015.

 

“La riunione di oggi è stata costruttiva e di approfondimento per vedere i valori che ne escono e se portano ricchezza a tutti gli azionisti” ha spiegato il consigliere di Tarak Ben Ammar sottolineando che nessun veto è giunto da Telefonica all’integrazione di 3 o allo scorporo della rete: “I soci spagnoli sono soci seri, collaborativi e hanno un’esperienza che ci interessa molto. Non ci sono ‘no’ a priori da nessuno, vogliamo capire bene e abbiamo preso più tempo”, ha spiegato.

L’obiettivo, ha aggiunto, “è creare ricchezza per far salire il titolo”.

 

Nei giorni scorsi, alcune indiscrezioni di stampa volevano Telefonica contraria all’ingresso di Hutchison per timori legati al controllo della rete mobile (leggi articolo Key4biz). Ma oggi, durante la Conference call di presentazione dei risultati, il direttore finanziario Angel Vila ha sottolineato che la società intende sostenere qualunque operazione del gruppo italiano in grado di creare valore.

“Devo dire che a Telco non è stata fatta nessuna proposta specifica e che quando ci sarà questa proposta Telco dovrà analizzarne i rischi e i benefici”, ha aggiunto.