Telecom Italia: alla CDP il 30% per 2 miliardi di euro e poi quotazione della newco?

di Alessandra Talarico |

Il presidente dell’Autorità Antitrust Giovanni Pitruzzella ha affermato dal canto suo che la separazione della rete fissa, se gestita in modo imparziale, sarebbe ‘utile a stimolare la concorrenza’.

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Prosegue l’esplorazione, da parte di Telecom Italia, delle possibili alternative per lo scorporo della rete fissa e, secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg, la società telefonica potrebbe far confluire l’asset in una newco il cui 30% sarebbe quindi ceduto alla Cassa Depositi e Prestiti. Una quota che aumenterebbe poi col tempo e che consentirebbe alla società di trasferire alla newco circa 10 miliardi di euro di debiti. L’investimento iniziale della CDP sarebbe di circa 2 miliardi di euro.

L’indiscrezione sarebbe stata riferita a Bloomberg da 2 persone vicine al dossier che preferiscono restare coperte da anonimato perchè le trattative sono ancora nelle fasi preliminari.

Telecom, riferiscono sempre le due fonti, potrebbe anche considerare la quotazione in Borsa della newco.

 

Sul fronte dell’integrazione con 3 Italia, ieri, il presidente Franco Bernabè ha affermato che una decisione sarà presa entro l’8 maggio, quando si terrà il prossimo cda.

 

“Avviare il processo di spin-off prima di una potenziale combinazione con la divisione italiana di Hutchison potrebbe accorciare il processo di revisione del regolatore quando e se un accordo sarà raggiunto”, spiegano le fonti.

 

Ieri, dalle pagine del CorrierEconomia, il presidente dell’Autorità Antitrust Giovanni Pitruzzella ha affermato che la separazione della rete fissa, se gestita in modo imparziale, sarebbe “utile a stimolare la concorrenza”.

“Il problema – ha affermato – è chi se la prenderà”. E’ essenziale, ha aggiunto, “evitare l’integrazione tra chi ha la proprietà della rete e chi ha la gestione del servizio”.

Se gestito correttamente, insomma, lo scorporo, secondo l’Antitrust “potrebbe avere vantaggi di efficienza economica per l’azienda e riflessi positivi su cittadini e imprese”.

 

Anche l’ad di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, intervenendo sul possibile deal ha sottolineato che l’offerta di Hutchison “può avere profili di interesse e quindi va attentamente valutata”.

 

Aperture che stanno facendo bene al titolo di Telecom Italia, che a metà mattinata segna un rialzo del 3,3% a 0,59 euro.