Niente crisi per Huawei: crescita del 10% l’anno nei prossimi 5 anni, nonostante l’opposizione Usa

di Alessandra Talarico |

Huawei è il 3° produttore mondiale di smartphone. Sul fronte delle infrastrutture, però, si scontra con l’opposizione del governo americano, preoccupato per i pericoli derivanti dall’utilizzo di apparecchiature tlc made in China.

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Nonostante l’ostracismo americano, Huawei Technologies, secondo vendor mondiale di infrastrutture per le tlc, punta su una crescita annuale del 10% sui prossimi 5 anni, grazie al boom del cloud computing e delle vendite di smartphone.

Il vendor cinese, che di recente ha subìto la chiusura dei rapporti con l’operatore Usa Sprint come ultimo passaggio delle ostilità di Washington (Leggi articolo Key4biz), ha chiuso il 2012 con un utile netto in crescita del 32% a 15,4 miliardi de yuan (1,9 miliardi di euro).

Il fatturato è cresciuto dell’8% a 220,2 miliardi di yuan. In Cina, le vendite sono cresciute del 12,2% a 73,6 miliardi di yuan. Un altro +6% si è registrato nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa), mentre nell’Asia Pacifico e nelle Americhe le vendite sono cresciute, rispettivamente, del 7,2% e del 4,3%.

 

“Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione continueranno a crescere con nuove opportunità derivanti dal cloud computing, dal BYOD (Bring Your Own Device) e dal tasso di sostituzione più rapido dei cellulari tradizionali con gli smartphone”, ha spiegato la società in una nota.

 

La crescita della società negli ultimi anni è sembrata inarrestabile: Huawei è attualmente il terzo produttore di smartphone a livello globale. Sul fronte delle infrastrutture, tuttavia, la società si trova a scontrarsi con l’opposizione del governo americano, preoccupato per i pericoli alla sicurezza nazionale derivanti dall’utilizzo di apparecchiature made in China per le reti di telecomunicazione.

Troppo forti, secondo l’amministrazione Obama, i legami tra l’azienda e il governo di Pechino.

 

Da qui le previsioni secondo cui le vendite di infrastrutture rappresenteranno ne 2017 il 60% del totale, contro l’attuale 73%, mentre quelle di smartphone passeranno dal 22 al 25%, trainate dai dispositivi di fascia alta, su cui la società sta cominciando a investire.

 

Secondo gli analisti, gli Usa limiteranno la crescita di Huawei soltanto nel segmento delle infrastrutture, ma non in quello degli smartphone. L’azienda, fondata nel 1987 dall’ingegnere dell’esercito Ren Zhengfei (la figlia Cathy Meng ricopre il ruolo di direttore finanziario), è l’unica cinese a poter pensare di insidiare Samsung ed Apple nel segmento di fascia alta.

Ren controlla attualmente soltanto l’1,4% del capitale. Il resto è in mano a una parte consistente dei lavoratori del gruppo: su 155 mila dipendenti, circa 74 mila ne possiedono le azioni.