#MWC13: M2M, cloud e HTML5 al centro della scena. Occhi puntati sulle sfide di un mercato da 750 mld di euro

di Alessandra Talarico |

Anne Bouverot (GSMA): ‘essenziale stabilire un ambiente regolamentare meno restrittivo, dando priorità alla concorrenza, e sviluppare nuovi modelli economici che permettano a tutti gli attori dell’ecosistema di beneficiare dell’economia mobile’.

Spagna


Mobile World Congress

Si è alzato oggi a Barcellona il sipario sull’edizione 2013 del Mobile World Congress, la principale fiera mondiale sulla telefonia mobile che sarà caratterizzata quest’anno da una minore presenza di costruttori di dispositivi: non sono infatti previste conferenza né di Samsung né di altri costruttori ‘minori’ come Sony, HTC, LG e Nokia.

Ad animare il salone saranno invece da un lato i fornitori di infrastrutture – Huawei, Alcatel-Lucent, Ericsson, Nokia Siemens, ZTE – e, dall’altro, le startup dell’ecosistema delle app, a conferma del nuovo equilibrio del settore delle telecomunicazioni mobili.

Secondo uno studio di Analysys Mason, ad esempio, nel 2012 gli utenti mobili dell’Europa occidentale hanno inviato più messaggi via Whatsapp o iMessage che sms.

 

In occasione dell’apertura della Fiera, la GSMA ha presentato lo studio “The Mobile Economy 2013”, secondo cui i ricavi legati ai dati supereranno quelli dei servizi voce entro il 2018, trainati dalle comunicazioni machine-to-machine (M2M).

Una tendenza che si è manifestata già lo scorso anno in Giappone, dove i ricavi dei dati hanno superato quelli della voce e che potrebbe essere seguita quest’anno anche dall’Argentina, che precederà Stati Uniti e Regno Unito.

 

Da qui a 5 anni, secondo lo studio presentato da GSMA, il settore mobile, che vale 750 miliardi di euro (l’1,4% del PIL mondiale),  dovrebbe toccare quota 4 miliardi di utenti dai 3,2 miliardi di utenti attuali.

Il grosso della crescita arriverà dall’Asia Pacifico, dove gli operatori registreranno una crescita media del 4% l’anno fino al 2017 (contro una media globale del 2,3%), ossia una crescita totale del 23%, per raggiungere un valore di 430 miliardi di dollari dai 350 miliardi attuali.

Il continente che registrerà la crescita più importante sarà l’Africa, dove il fatturato aumenterà del 25% per toccare nel 2017 quota 70 miliardi di dollari.

 

Il rallentamento della crescita in Europa – dovuto alla forte regolamentazione e alla crisi economica – si tradurrà in una decrescita del settore a livello globale, con una crescita che passerà dal 4% registrato tra il 2008 e il 2012 al 2,3%.

Nel Vecchio Continente, il fatturato delle telco è passato dai 248 miliardi del 2008 a 216 miliardi nel 2012.

 

“Per consentire all’industria mobile di massimizzare gli investimenti, è essenziale stabilire un ambiente regolamentare meno restrittivo, dando priorità alla concorrenza, e sviluppare nuovi modelli economici che permettano a tutti gli attori dell’ecosistema di beneficiare dell’economia mobile”, ha affermato Anne Bouverot, direttore generale della Gsma.

 

Un altro studio, sviluppato in collaborazione con PwC, rivela quindi come i nuovi prodotti e servizi connessi contribuiranno a rivoluzionare le nostre abitudini nei prossimi 5 anni.

 

Dall’uso dei servizi di mHealth potrebbero derivare risparmi sui costi pari a 400 miliardi nei paesi Ocse, mentre le auto connesse contribuiranno a salvare migliaia di vite umane grazie ai dispositivi automatici per le chiamate di emergenza.

I servizi di mobile education, prevede sempre PwC, ridurranno di circa l’8% il tasso di abbandono scolastico mentre i contatori intelligenti contribuiranno a ridurre le emissioni di 27 milioni di tonnellate.

 

Se si pensa quindi ai sistemi di trasporto intelligente che caratterizzeranno le smart-city in un futuro ormai sempre più prossimo, si può prevedere che le persone potranno risparmiare una settimana di tempo all’anno grazie alle tecnologie di monitoraggio dei flussi di traffico.

 

Nei paesi in via di sviluppo, invece, i servizi di mHealth contribuiranno a lottare contro la malaria, l’Aids, la tubercolosi, salvando oltre un milione di vite umane solo nell’Africa subsahariana, mentre i servizi di mobile education permetteranno a 180 milioni di persone di migliorare il loro livello di istruzione.

 

“I dati mobili non sono solo una merce, ma stanno diventando la linfa vitale delle nostre vite quotidiane, della società e dell’economia, con un numero sempre maggiore di persone e cose connesse”, ha affermato Michael O’Hara, Chief Marketing Officer, GSMA.

“Si tratta di un’immensa responsabilità e l’industria mobile deve continuare a collaborare coi governi e i settori chiave per fornire prodotti e servizi che aiutino le persone di tutto il mondo a migliorare le nostre società”, ha aggiunto.

 

E’ però da dire che l’industria mobile è sempre più sotto pressione da parte degli OTT ed è chiamata a trovare nuove fonti di reddito: offrire servizi 4G o reti in fibra ottica non basta. Bisogna investire, sottolineano gli esperti, nei servizi – in primis i sistemi di pagamento mobile – e nel cloud.

 

Al centro della scena di questa edizione della fiera ci sarà anche l’HTML5 e i nuovi sistemi operativi realizzati su questo standard, come Firefox OS: a Barcellona, la Fondazione Mozilla presenta in anteprima la prima build commerciale dell’OS, il proprio ecosistema mobile aperto e i piani di lancio del prodotto con nuovi operatori.

 

Per l’Italia saranno presenti, tra gli altri, Italtel, Agile, Beeweb, NeoMobile, Telecom Italia e Telit.

Tra i keynote speaker, il presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabè, René Obermann (Deutsche Telekom), Hans Vestberg (Ericsson), Dennis Crowley (Foursquare), Vittorio Colao (Vodafone), Mitchell Baker (Mozilla), Stephen Elop (Nokia), César Alierta (Telefonica).