Cresce la fibra ottica in Europa. La Russia guida la classifica, Italia e Spagna fanalini di coda

di Alessandra Talarico |

L’Italia, che Idate include tra i pionieri nel rollout dell’FTTH/B, sta accumulando un certo ritardo: i progetti degli operatori non sono ancora entrati nella fase operativa e la strategia dell’operatore storico non è incentrata su questa tecnologia.

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Fibra ottica

Le connessioni in fibra ottica cominciano a guadagnare trazione nel mercato della banda larga: lo rivelano una serie di analisi presentate alla decima edizione della FTTH Council Europe Conference in corso a Londra.

Secondo Point Topic tra ottobre 2011 e ottobre 2012, su 54 milioni di nuovi utenti broadband, 26 milioni hanno scelto connessioni in fibra ottica (48%) che, complessivamente, hanno superato il cavo e rappresentano il 19,7% del mercato broadband, che si avvicina a raggiungere quota 635 milioni di utenti.

 

Secondo Idate, gli utenti FTTH sono cresciuti del 15% in Europa (820 mila nuovi utenti per un totale di 6,24 milioni), con Lituania e Svezia in cima alle classifiche. Più sostenuta la crescita della Russia (42%), che nella seconda metà del 2012 ha registrato 2,2 milioni di nuovi abbonamenti – oltre la metà di quelli dei 27 Stati membri messi insieme – toccando la soglia di 7,5 milioni di abitazioni connesse in fibra.

Il 26% dei nuovi abbonamenti della Ue sono stati sottoscritti in Scandinavia, Paesi Baltici e Paesi Bassi. Le economie dell’Est Europa si attestano al 33%, Francia e Portogallo al 30%.

Le 5 economie più dinamiche sono Turchia, Ucraina, Spagna, Bulgaria e Russia. In Turchia lo scorso anno gli utenti sono più che raddoppiato nel 2012.

Italia e Spagna restano in fondo alla classifica, ma fanno comunque meglio di Regno Unito e Germania che non si sono proprio classificate (Idate considera infatti quei paesi con almeno 200 mila collegamenti in fibra).

 

In termini di diffusione, la nazione dominante resta la Lituania, con una copertura FTTH del 100% e oltre il 31% delle abitazioni connesse.

10 le nazioni che hanno superato la soglia del 10% di penetrazione: Lituania, Svezia, Bulgaria, Lettonia, Norvegia, Russia, Slovacchia, Slovenia, Danimarca e Portogallo.

 

Per quanto riguarda, nello specifico l’FTTH/B, la copertura è cresciuta del 12%: nella Ue-35, le sottoscrizioni alla tecnologia sono circa 7,3 milioni con 33,8 milioni di case coperte.

L’Italia, che Idate include tra i pionieri nel rollout dell’FTTH/B, sta accumulando un certo ritardo: i progetti collegiali degli operatori non sono ancora entrati nella fase operativa e la strategia dell’operatore storico non è incentrata sulla tecnologia. L’aumento del numero di utenti è tra i più bassi d’Europa (10%) ma, sottolineano gli analisti, il potenziale è ampio, con un tasso di utilizzo del 12,7% contro una media Ue del 21,6%.

 

“I paesi leader nell’FTTH – come quelli dell’est Europa e della Scandinavia – hanno un vantaggio economico sui vicini meno connessi perchè buone infrastrutture di comunicazione aiutano a mantenere le aziende che già ci sono e ad attrarne di nuove. I paesi che continuano a tergiversare perdono invece l’opportunità di porre le basi per la crescita economica futura”, ha spiegato il presidente di FTTH Council Europe Karin Ahl.

 

Secondo i dati di Point Topic, l’FTTH, tra ottobre 2011 e ottobre 2012, i collegamenti FTTx sono cresciuti del 26,8%, quelli wireless fissi del 14,9%, il cavo del 7,9%, il satellite del 10,2% e il rame del 4,8%.

 

“Mentre il mondo emerge gradualmente dalla crisi finanziaria, la continua crescita della banda larga è stata una luce costante nella tempesta. Non pensiamo che si assisterà a una crescita a tre cifre come in passato, ma molti mercati stanno entrando in una fase di consolidamento e i consumatori si stanno allineando a un’offerta multi-service”, ha spiegato il ceo di Point Topic, Oliver Johnson.