Cybersicurezza: unità ‘segreta’ dell’esercito cinese dietro gli attacchi a media e aziende Usa?

di Alessandra Talarico |

Secondo la società di sicurezza informatica Mandiant, l’unità 61398 dell’esercito popolare cinese sarebbe responsabile del furto di 'centinaia di terabyte di dati di almeno 141 aziende in diversi settori', oltre di attacchi a infrastrutture critiche.

Stati Uniti


Cyber war

Da semplici supposizioni, sembra ora quasi una certezza: dietro gli attacchi informatici che hanno bersagliato gli Usa negli ultimi tempi, ci sarebbe un’unità ‘segreta’ dell’esercito cinese.

Ne è convinta la società di sicurezza informatica Mandiant, tra i consulenti del governo americano, secondo cui l’unità 61398 dell’esercito popolare cinese sarebbe responsabile del furto di “centinaia di terabyte di dati di almeno 141 aziende in diversi settori”, oltre di attacchi a infrastrutture di enorme importanza come le attività energetiche americane.

‘Colpi’ perpetrati a partire dal 2006 e per i quali l’unità ‘speciale’ – che avrebbe sede nel quartiere di Pudong a Shanghai – si avvale di migliaia di membri.

 

Mandiant non sembra avere dubbi: “La natura delle attività svolte dall’unità 61398 è considerata dalla Cina come un ‘segreto di Stato’. Noi riteniamo tuttavia che essa conduca ‘operazioni informatiche nocive'”, scrive la società, secondo cui è giunta l’ora di riconoscere che la minaccia viene dalla Cina.

 

Un’eventualità seccamente smentita da Pechino e che il Dipartimento della Difesa Usa non ha ancora commentato.

 

Il portavoce del ministero cinese degli Affari esteri invita alla cautela.

“Il fenomeno della pirateria informatica è transnazionale e anonimo. Determinare l’origine degli attacchi è estremamente difficile. Ignoriamo in quale misura gli elementi citati siano difendibili”, afferma un portavoce del Governo, che aggiunge: “La critica arbitraria fondata su dati rudimentali è irresponsabile, non professionale e inutile per risolvere il problema”.

 

L’escalation degli attacchi informatici che nelle ultime settimane hanno avuto come bersaglio anche i media Usa – dal New York Times al Wall Street Journal dalla CNN a Twitter e al Washington Post – ha portato il presidente Usa Barack Obama a firmare un decreto per mettere al sicuro le infrastrutture critiche che potrebbero essere il prossimo bersaglio della guerra informatica agli Stati Uniti. Nel firmare il decreto, volto “rafforzare le difese, aumentando la condivisione delle informazioni e sviluppando standard destinati a proteggere la sicurezza nazionale, il lavoro e la nostra vita privata”, il presidente ha invitato le aziende a collaborare con la giustizia americana nella necessaria azione di contrasto al crimine informatico che potrebbe riguardare le infrastrutture critiche, dall’energia elettrica agli oleodotti, ai sistemi idrici.

 

“La minaccia d’attacchi informatici – si legge nel decreto – contro infrastrutture essenziali continua ad aumentare e rappresenta una delle più grandi sfide alle quali dobbiamo rispondere. La sicurezza nazionale ed economica degli Stati Uniti dipende dall’affidabilità e dal funzionamento di queste infrastrutture per far fronte a tale minaccia”.