Terminazione: tariffe italiane troppo alte. Dalla Ue, stop alla proposta Agcom

di Alessandra Talarico |

Neelie Kroes: ‘la proposta Agcom desta preoccupazione riguardo alla sua conformità con l'obbligo del garante di fissare tariffe che riflettano costi efficienti per i servizi di terminazione’.

Italia


Neelie Kroes

La DG Connect della Commissione europea ha bloccato il provvedimento Agcom che stabilisce le tariffe di terminazione su rete fissa in modalità IP (Internet Protocol), notificato alla Ue il 7 gennaio 2013.

Le osservazioni, ha reso noto l’Autorità presieduta da Angelo Cardani, riguardano il percorso di discesa dei prezzi (glide path) previsto per il prezzo dei servizi di terminazione vocale in modalità IP.

La proposta Agcom sulle tariffe di terminazione, fa sapere la DG Connect, “avrebbe avuto un impatto negativo sui consumatori in Italia e sugli operatori di altri Stati membri”.

Da qui la decisione di chiederne il blocco.

 

Le tariffe di terminazione sono le tariffe che gli operatori si praticano l’un l’altro per “consegnare” ai clienti le chiamate che arrivano dalla rete di un altro operatore e incidono sulle tariffe delle chiamate telefoniche pagate dei consumatori e dalle aziende.

 

Quelle proposte per la rete fissa dall’Autorità italiana – comprese tra 0,00206 euro al minuto e 0,00127 euro al minuto per il 2013 e il 2014 – sono, in pratica, decisamente superiori rispetto a quelle di qualsiasi altro Stato membro “in cui vengono applicati metodi di fissazione dei prezzi adeguati”, sottolinea la Ue in una nota.

 

“La Commissione europea è determinata a garantire che le tariffe di terminazione regolamentate siano ridotte arrivando a livelli simili in tutti gli Stati membri senza inutili ritardi”, ha affermato Neelie Kroes, sottolineando quindi che la proposta Agcom “desta preoccupazione riguardo alla sua conformità con l’obbligo del garante di fissare tariffe che riflettano costi efficienti per i servizi di terminazione”.

 

L’Agcom ha ora tre mesi di tempo per negoziare le opportune modifiche al provvedimento con Commissione e il BEREC, l’organizzazione dei regolatori europei delle tlc, in quella che viene della la fase II della procedura europea.

 

All’apertura della Fase II seguirà, entro sei settimane, l’adozione da parte del BEREC di un parere circa la fondatezza delle osservazioni mosse dalla  Commissione e,  nel caso in cui il BEREC condivida le posizioni della Commissione,  una fase di cooperazione tra Commissione, Autorità e BEREC stesso, ai fini dell’individuazione delle misure regolamentari più idonee.

 

 

La lettera della Commissione all’autorità di regolamentazione italiana