Gianluca Baini (Alcatel-Lucent): ecco perché aderiamo ad Alleanza per Internet

di di Gianluca Baini (Presidente e Amministratore delegato Alcatel-Lucent) |

Troppi italiani e aziende italiane non comprendono il valore e non vedono vantaggi nell’utilizzo del web. Alleanza per Internet può realmente ambire a diventare motore di questo cambiamento culturale.

Italia


Gianluca Baini

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Sosteniamo Alleanza per Internet perché ne condividiamo gli obiettivi. In particolare pensiamo che tale iniziativa possa essere di particolare stimolo per accrescere la diffusione della cultura delle nuove tecnologie, come nuova modalità di interazione e di benessere per i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni. Perché senza un’adeguata cultura digitale diffusa a tutti i livelli e in tutte le fasce della popolazione, le potenzialità di Internet e più in generale di una società più digitalizzata non saranno sfruttate appieno.

 

Questo punto è particolarmente rilevante in Italia, che rispetto ad altri paesi deve colmare un gap notevole, infatti, siamo agli ultimi posti in Europa nell’utilizzo del web, nel 2011 solo il 51% degli italiani lo ha usato regolarmente, contro il 68% medio dei cittadini europei. L’UE ci dice che l’Italia è terzultima come percentuale di popolazione che si connette a Internet almeno una volta alla settimana. Il divario digitale in Italia non è solo di tipo infrastrutturale sul territorio ma soprattutto di tipo culturale, troppi italiani e aziende italiane non comprendono il valore e non vedono vantaggi nell’utilizzo di Internet. In assenza d’interventi e iniziative efficaci, tale divario culturale sta minando la competitività complessiva del nostro sistema economico e sociale.

 

Alleanza per Internet, grazie al coinvolgimento di tutti gli attori della filiera ai massimi livelli, può realmente ambire a diventare motore di questo cambiamento culturale, svolgendo un’importante opera di sensibilizzazione che indirizzi opportunamente anche gli aspetti ritenuti più critici dell’utilizzo d’internet, dalla privacy dei dati personali alla sicurezza delle transizioni economiche.

 

Come operatori del settore siamo ben consci del potenziale rivoluzionario delle tecnologie su economia e società, e come queste abbiamo permesso ai paesi più avanzati di avvantaggiarsi ulteriormente. Ma senza consapevolezza diffusa e senza una cultura digitale condivisa, diventa difficile promuovere il cambiamento: il sistema (i cittadini, le PMI, la scuola, le pubbliche amministrazioni, etc) continuerà ad andare a un ritmo più lento e l’asimmetria nelle competenze digitali e nell’accesso alle tecnologie allontanerà sempre di più chi già ora è in situazione di svantaggio.

 

Come proposto dal Manifesto programmatico, Internet è di tutti, e tutti noi dobbiamo farci promotori perché Internet sia per tutti.

 

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