TI Media, Telecom Italia al bivio: cedere o meno i multiplex?

di Raffaella Natale |

In attesa di giovedì, quando ci sarà il Cda di Telecom Italia, proseguono serrate le consultazioni. Board diviso sulle frequenze, conviene venderle o no?

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Una settimana molto calda quella che s’è appena aperta per Telecom Italia impegnata per processo di dismissione di TI Media.

Stamani il presidente Franco Bernabè ha dichiarato ai microfoni di UnoMattina d’essere ottimista: “Abbiamo un processo di vendita in corso, vedremo quali saranno le condizioni che verranno offerte. Sono ottimista che La7, che ha fatto un eccellente lavoro, possa continuare a fare ciò che ha fatto finora”. 


Intanto proseguono serrate le consultazioni sulle offerte ancora in campo, quella di Urbano Cairo solo per La7 e il 51% di Mtv, e di Clessidra per tutto il perimetro di TI Media.

 

Dilemma dei vertici di Telecom Italia è quello dei multiplex di TIMB, in capo a TI Media. Conviene venderli alla luce della recente decisione dell’Agcom in materia di frequenze? O sarebbe meglio tenerli per poi riconvertirli per i servizi di banda larga mobile? (Leggi Articolo Key4biz)

 

Giovedì mattina i consiglieri di Ti Media esamineranno prima di tutto i risultati preliminari del quarto trimestre e, nelle previsioni, la riunione dovrebbe rimanere aperta, aspettando le decisioni della capogruppo sul processo di cessione. Anche sul tavolo del Cda di Telecom ci saranno i risultati finanziari preliminari e l’aggiornamento del piano per il triennio 2013-2015.

 

In quest’orizzonte la cessione di Ti Media, da tempo definita no-core, potrà dare un’indicazione del futuro immaginato per il gruppo dal presidente esecutivo Bernabé, dall’ad Marco Patuano e dal direttore finanziario Piergiorgio Peluso.

 

Sul valore delle offerte fino ad oggi solo indiscrezioni di stampa. Considerando i debiti che gravano su TI Media, Cairo avrebbe offerto circa 100 milioni di euro mentre quella migliorativa di Clessidra arriverebbe a 350 milioni di euro per l’intera società, compresa TI Media Broadcasting (TIMB). Entrambi i pretendenti avrebbero chiesto un contributo a Telecom, un ‘vendor loan’ per il rilancio della società che, secondo indiscrezioni potrebbe essere di 100 milioni di euro.