eBook, la Ue chiude l’indagine per sospetto cartello

di Raffaella Natale |

Joaquin Almunia: ‘Soddisfacenti gli impegni di Apple e dei quattro editori che ristabiliscono le normali condizioni di concorrenza’.

Unione Europea


Joaquin Almunia

La Commissione Ue ha annunciato oggi la chiusura dell’indagine che ha coinvolto quattro editori internazionali e Apple per presunto cartello sul mercato degli eBook, dopo l’impegno delle parti a modificare gli accordi con i rivenditori al dettaglio.

Bruxelles ha avviato l’accertamento lo scorso dicembre e oggi, dopo un anno, chiude la procedura che riguarda Simon & Schuster (CBS Corp., USA), Harper Collins (News Corp, USA), Hachette Livre (Lagardère Publishing, Francia), Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck (controllata da Macmillan, Germania).

 

Nel caso è coinvolta anche Penguin (Pearson Group, Gran Bretagna) che però, così come negli Stati Uniti, s’è rifiutata di collaborare alle indagini in corso.

L’inchiesta era volta a verificare se i quattro editori e Apple avessero stretto accordi illegali, producendo una distorsione della concorrenza.

 

Il Commissario Ue per la Concorrenza, Joaquin Almunia, ha spiegato che la Commissione si ritiene ‘soddisfatta’ degli impegni presi dagli editori e da Apple annunciati il 19 settembre (Leggi Articolo Key4biz).

“Questi impegni – ha detto Almunia – ristabiliscono le normali condizioni di concorrenza su questo nuovo mercato e in rapida evoluzione, a beneficio dei clienti e dei lettori di libri elettronici”.

 

La Commissione sospettava che Apple e i quattro editori avessero violato le regole antitrust della Ue, che vietano cartelli e pratiche restrittive (art. 101 Trattato Ue), controllando insieme la vendita di eBook, attraverso l’imposizione di nuovi modelli di vendita all’ingrosso o con contratti di agenzia contenenti le stesse parole chiave (in particolare l’inusuale clausola ‘Most Favoured Nation‘ per i prezzi al dettaglio).

 

La Ue temeva che questa opzione fosse stata il risultato di una concertazione tra editori concorrenti, con l’aiuto di Apple, volta ad aumentare i prezzi di vendita al dettaglio degli eBook nell’Aera Economica Europa (EEA) e ostacolando l’offerta a prezzi più bassi.

 

Fino all’arrivo dell’iPad sul mercato, i prezzi sui libri digitali venivano fissati dai rivenditori e non dagli editori. La Ue sospettava, quindi, che da allora fosse stata adottata una nuova tipologia di contratti di agenzia che permettesse ai publishers di fissare il prezzo, a danno dei consumatori.

 

Le cinque compagnie si sono, adesso, impegnate con la Commissione europea a rescindere gli attuali contratti di agenzia e ad astenersi per cinque anni dall’inserimento di clausole MFN sui prezzi.

Nella stipula dei nuovi contratti di agenzia con gli editori, i rivenditori saranno liberi di fissare il prezzo al dettaglio degli eBook per due anni. Si precisa però che gli sconti praticati dai retailers non devono eccedere l’ammontare annuo delle commissioni che questi ricevono dagli editori.

 

Se una delle società dovesse venir meno a questi impegni, la Commissione Ue, così come prevede l’art. 9 del Regolamento antitrust, potrà immediatamente infliggere una multa calcolata fino al 10% del fatturato annuo mondiale.

 

Anche negli Stati Uniti, Hachette Livre, Simon & Schuster e Harper Collins hanno raggiunto un accordo stragiudiziale con le Autorità antitrust per chiudere anche qui il dossier per sospetto cartello (Leggi Articolo Key4biz). Hanno, quindi, accettato di pagare 69 milioni di dollari per compensare i consumatori’ che hanno acquistato libri digitali tra il 1° aprile 2010 e il 21 maggio 2012.

Nell’ambito dell’accordo stragiudiziale i tre editori hanno anche acconsentito a modificare le loro pratiche per permettere ai distributori di eBook, come Amazon o Barnes & Noble, di ridurre eventualmente anche i prezzi dei loro titoli.

 

Nello stesso caso, le autorità americane hanno tuttavia deciso di perseguire Penguin, Macmillan, e Apple, che hanno rifiutato l’accordo. Sarà, quindi, il tribunale a decidere.