Lavoro: la scuola non punta ancora abbastanza su ICT e imprenditorialità. Al via progetto Ue ‘Ripensare l’istruzione’

di Alessandra Talarico |

Presentato oggi il progetto della Commissione volto a delineare le misure che gli Stati membri devono adottare per assicurare che i loro sistemi d'istruzione e formazione forniscano le abilità necessarie in un posto di lavoro moderno.

Europa


Androulla Vassiliou

L’educazione a un uso corretto e proficuo delle tecnologie e dell’informazione e della comunicazione è fondamentale in vista dell’inserimento nel mercato del lavoro, eppure la scuola di oggi non sembra porre il giusto accento sulla necessità di creare le basi adatte all’imprenditorialità del futuro.

E’ quanto sottolinea uno studio della Commissione europea, secondo cui non esiste in alcun paese Ue un sistema di verifica per l’imprenditorialità e le abilità nel campo delle tecnologie dell’informazione.

Altrettanto importante, secondo questo studio, è l’educazione alla ‘cittadinanza’, ma anche in questo caso ci sono molte difficoltà di valutazione: solo 11 paesi europei (Comunità fiamminga del Belgio, Bulgaria, Estonia, Irlanda, Francia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovenia e Finlandia) dispongono di procedure standardizzate per valutare le abilità in tema di cittadinanza, al fine di sviluppare il pensiero critico e la partecipazione attiva al mondo della scuola e alla società.

 

Il ‘senso di iniziativa e di imprenditorialità’ e la competenza digitale sono tra le competenze chiave per l’apprendimento permanente in relazione a conoscenze, abilità e attitudini, individuate a livello Ue nel 2006. Le altre competenze sono: la comunicazione nella madrelingua; la comunicazione in lingue straniere; la competenza matematica e le competenze di base in campo scientifico e tecnologico; imparare ad imparare; le competenze sociali e civiche; consapevolezza ed espressione culturali.

Queste competenze sono fondamentali in una società basata sulla conoscenza per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, della coesione sociale e della cittadinanza attiva.

                                             

‘Abilità trasversali’ le chiama la Commissione e secondo il Commissario responsabile per l’Istruzione, la cultura, Androulla Vassiliou, è fondamentale che bambini e giovani siano messi nelle condizioni di svilupparle, così da assicurare “che l’Unione europea disponga dei mezzi per rimanere competitiva e cogliere le opportunità offerte dall’economia della conoscenza”.

“Questo studio ci indica che vi è ancora spazio per miglioramenti e, ciò che più conta, evidenzia cosa dobbiamo fare per offrire maggiori opportunità ai nostri giovani”, ha aggiunto, anticipando la presentazione dell’iniziativa “Ripensare l’istruzione“, volta a delineare le misure che gli Stati membri devono adottare per assicurare che i loro sistemi d’istruzione e formazione forniscano le abilità necessarie in un posto di lavoro moderno.

 

Per ulteriori informazioni

Il testo integrale della relazione è reperibile qui, estratti (in inglese) sono reperibili qui.

Commissione europea: Istruzione e formazione