Cinema: la Ue spinge su distribuzione multipiattaforma, ma le sale vanno in direzione inversa

di Raffaella Natale |

Cancellata in Francia la programmazione di un film dopo l’anteprima su Dailymotion. Ma le avant-première non sono sempre esistite?

Europa


Box office

Alle sale non è piaciuta la scelta di far trasmettere in anteprima, sulla piattaforma online Dailymotion, il film basiliano “I paradisi artificiali”, la cui uscita ufficiale è prevista per oggi in Francia.

Il film è stato cancellato da 12 sale su 15, ha denunciato il distributore Damned, che parla di una ‘misura di ritorsione’ grave, da parte dei grossi multiplex, che non hanno gradito il passaggio del film, lunedì sera, su Dailymotion.

 

Un fatto che non passa inosservato a chi segue il settore, perché si colloca nell’ambito di un quadro ben più ampio, quello dell’Unione europea, che giusto qualche giorno fa ha avviato una sperimentazione per valutare l’opportunità di rompere la distribuzione a finestra per i film, per proporre quella in contemporanea in sala, tv e internet (Leggi Articolo Key4biz).

In questa vicenda, emerge ancora una volta il gioco-forza che contrappone le sale al web, mentre l’Europa cerca di affermare la distribuzione multipiattaforma.  

Oggi, la maggior parte dell’industria è, infatti, assoggetta al ‘release windows’, che significa che i film vengono visti prima solo in sala o ai festival, per poi passare alla televisione o sul video on-demand.

Alcuni produttori cinematografici indipendenti sono convinti che ci sarebbero maggiori ricavi se si potesse distribuire i film contemporaneamente su tutti i canali.

 

Sicuramente in questa vicenda è mancato un fattore indispensabile, la contemporaneità, avendo Damned optato per una distribuzione in anteprima, sebbene si trattasse di un unico passaggio, lunedì alle ore 22.00.

Ma si può ribattere che per i film d’essai, spesso è proprio il tam tam tra utenti a spingere il pubblico ad andare in sala.

 

Al fine di sperimentare la promozione del cinema indipendente su internet, Dailymotion s’è associata con Eye on film (EoF), rete di 34 distributori e 42 festival, ed etichetta specializzata nella distribuzione di lungometraggi. EoF è sovvenzionata dalla Commissione UE attraverso il Programma Media Mundus.

Secondo EoF e Damned, l’anteprima su Dailymotion è stato un ‘successo’ con ‘6.060 visite’ e quindi in grado di fungere da buon acceleratore grazie al passa parola di chi è riuscito a vederlo in quell’unico passaggio su internet. Tanto più, aggiungono, che l’annuncio online è stato cliccato 400 mila volte.

“Abbiamo rotto la cronologia dei media, che adesso ci uccide“, ha detto senza mezzi termini Damned.

 

Il tutto in controtendenza con quanto sta avvenendo, invece, in sede Ue dove giusto qualche giorno Androulla Vassiliou, Commissario Ue per la Cultura, ha fatto presente che l’industria cinematografica negli Stati Uniti è molto più attenta ai cambiamenti in atto e “si sta sempre più adattando ai nuove modelli di distribuzione”.

“E’ necessario – ha indicato Vassiliou – che l’Europa testi tutte le possibilità per verificare come assicurare diversità e profittabilità in un mercato competitivo”.

 In occasione del Mipcom 2012, il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, è stata molto chiara sull’argomento: “L’era digitale non è una minaccia per l’industria del cinema, ma un’opportunità sulla quale investire”. (Leggi Articolo Key4biz)

 

I due Commissari sono convinti che la tecnologia digitale apra nuove prospettive per i film europei e hanno invitato l’industria a sfruttare pienamente le possibilità fornite dal progresso tecnologico, adattare i loro modelli di business per avere una distribuzione più efficace, allargare il pubblico e migliorare le condizioni di finanziamento.

I film europei, hanno sottolineato i due Commissari Ue, devono essere sempre più numerosi nei servizi di video on-demand e gli aventi diritto devono rafforzare la loro presenza su piattaforme mondiali, come iTunes e Netflix, attraverso una strategia incentrata sul marchio e una promozione efficace.

Fondamentale, quindi, capire se sia ancora valido l’attuale sistema di distribuzione a ‘finestre’, tenuto conto dei cambiamenti di comportamento del pubblico (content anytime, anyhow, anywhere) e del fatto che nuovi player, come i fornitori di servizi VOD o di sistemi di Tv ibrida, i produttori di connected tv, rappresentano dei potenziali investitori nella produzione di film. Pare proprio di no, ma le resistenze sono ancora tante.