Comunicazione digitale, Neelie Kroes: ‘Il caso di Malala e la forza del web come strumento per rafforzare la democrazia’

di Alessandra Talarico |

L’Europa, ha detto la Kroes, ha il dovere di sostenere chi combatte per la democrazia. Il tentativo, fallito, di uccidere Malala Yousafzai non l’ha ridotta al silenzio e non ridurrà al silenzio neanche il suo messaggio.

Europa


Malala Yousafzai

Si parla sempre con più frequenza di come internet e l’ICT possano aiutare la crescita economica e la produttività creando lavoro e benessere sociale. Ma non si è parlato ancora abbastanza di come i nuovi strumenti di comunicazione dell’era digitale possano supportare la democrazia, cambiare – e migliorare – le relazioni tra i governi e i cittadini, supportando le libertà, la responsabilità e l’efficacia della governance.

Su questi temi si è soffermata Neelie Kroes, intervenendo a EuroPCom (the European Conference on Public Communication): nel suo discorso, il Commissario responsabile per l’Agenda digitale europea ha citato in primo luogo il caso di Malala Yousafzai, che ha pagato con un’atroce agguato ad opera dei talebani il suo sostegno – attraverso il suo blog – al diritto all’istruzione per le donne.

“Dall’età di 11 anni – ha affermato la Kroes – Malala ha descritto sul suo blog la sua vita sotto la tirannia talebana…una giovane donna, armata solo di accesso a internet e di un forte senso di giustizia è stata capace di far arrivare la sua storia in tutto il mondo. Il tentativo, fallito, di ucciderla non l’ha ridotta al silenzio e non ridurrà al silenzio neanche il suo messaggio”.

 

Dove le democrazie già esistono, gli strumenti di comunicazione digitale aiutano a renderle più forti, fornendo un altro canale per l’espressione personale, ma quando gli attivisti nei regimi repressivi usano questi strumenti per combattere per la democrazia, “L’Europa ha il dovere di sostenerli”, ha affermato la Kroes.

 

E se la trasformazione digitale pone nuove sfide per il settore dei media tradizionali, essa porta con sé anche molte occasioni da sfruttare: l’informazione online serve anche a dare maggiore potere ai cittadini. Che si tratti di viaggiare, di curarsi, di usare l’energia internet fornisce uno strumento in più per prendere decisioni informate e per spingere i governi a rendere conto delle loro azioni, consentendo ai cittadini di instaurare una relazione costruttiva con chi governa.

 

Per questo la Commissione sta insistendo tanto sugli ‘open data’, che sono garanzia di trasparenza dei governi e ridanno indietro ai cittadini risorse per cui hanno già pagato stimolando un mercato da decine di miliardi di euro all’anno.

 

In terzo luogo, gli strumenti digitali sono importanti per migliorare la pubblica amministrazione: la Kroes ha fatto l’esempio di Google e Facebook e di come possano aiutare, ad esempio, a monitorare la comparsa di sintomi influenzali, aiutando le autorità a reagire in maniera pronta e adeguata.

“Ma, più in generale – ha affermato – gli strumenti digitali sono in grado di migliorare i nostri servizi pubblici. Qualunque cosa si stia cercando di fare, dalla dichiarazioni dei redditi alla registrazione di un’impresa – è più economico e più efficace per i governi farlo online e spesso per i cittadini è anche più facile”.

Senza contare il risparmio di soldi dei contribuenti – solo con gli appalti pubblici elettronici si potrebbero risparmiare 100 miliardi di euro l’anno – e i benefici sociali soprattutto nel settore della sanità.

 

Ma queste opportunità non avvengono da sole e non certo gratis: ancora una volta, la Kroes si è soffermata sulla necessità di investire nelle reti a banda larga – soprattutto nelle aree più svantaggiate e nelle comunità più isolate – e di supportare il piano Connecting Europe Facility.

 

“Gli strumenti digitali portano enormi vantaggi: per la nostra economia, la nostra società e la nostra democrazia. Ma la trasformazione non avviene da sola. Solo se investiamo, politicamente e finanziariamente, potremo abilitare questi benefici. Solo se ci sarà banda larga per tutti potremo sbloccare nuove opportunità e costruire continente connesso e competitivo”, ha concluso la Kroes.