TI Media: occhi puntati su Cairo e Clessidra. I multiplex faranno la differenza

di Raffaella Natale |

Il tesoretto dei multiplex, in vista della prossima asta delle frequenze, sarà determinante.

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Telecom Italia

Asta per le frequenze Tv e vendita di TI Media, sono i due dossier che stanno animando il mercato dei media in questo caldo autunno e che continueranno almeno fin dopo Natale.

Due dossier che si intrecciano, visto che Telecom Italia ha messo in vendita anche i tre multiplex che possiede attraverso TIMB.

Mentre continuano a circolare le indiscrezioni sulle prime modifiche richieste dagli uffici Ue all’Agcom sul disciplinare di gara per le frequenze del digitale terrestre (Leggi Articolo Key4biz), si comincia ad avere un quadro, sebbene ancora non molto chiaro, sul futuro della società media controllata dall’operatore tlc.

 

Nel pomeriggio, a Piazza Affari il titolo registrava un +1,84 a 0,182 euro (in tarda mattinata era arrivato anche a +3,24% a 0,185 euro).

Sul tavolo ci sono le offerte di Clessidra, 3 Italia e Discovery Channel che da lunedì hanno avuto accesso alla data room, in modo da analizzare i dati riservati dell’azienda.

Ci sarebbe anche l’offerta della società di investimenti Proto che avrebbe proposto 150 milioni di euro per acquistare La7 (Leggi Articolo Key4biz).

 

L’offerta di Clessidra, interessata a tutto il pacchetto messo in vendita (le due emittenti Tv La7 e MTV e la società delle torri TIMB), valuterebbe la società circa 350-380  milioni di euro. E si baserebbe su un piano industriale sul quale il gruppo sta lavorando con l’aiuto del consulente Marco Bassetti, ex-presidente di Endemol Italia, la casa produttrice di format di successo come ‘Il Grande Fratello’.

Tale valutazione, però, si colloca al di sotto della capitalizzazione di mercato (260 milioni) incluso il debito di 200 milioni di euro. Banca Akros evidenzia, infatti, che tale offerta comporterebbe un ribasso del 30%.

 

Secondo le indiscrezioni, Clessidra avrebbe scritto agli advisor di Telecom Italia, Mediobanca e Citigroup, presentando il suo progetto che punta, almeno in una fase iniziale, a mantenere unita TI Media: cioè senza separare le reti televisive dai multiplex, cioè la parte infrastrutturale del gruppo.

Infatti, secondo quanto indicato nel piano di Clessidra, la separazione delle due aree non sarebbe in una prima fase possibile, visto che le televisioni sono ancora in perdita.

Senza il ‘tesoretto’ dei multiplex, l’equilibrio tra costi e ricavi rischierebbe dunque di compromettersi ulteriormente. L’obiettivo di Clessidra sarebbe, dunque, quello di riportare in utile i bilanci della tv nel medio periodo.

 

Tra le offerte alternative, quella di 3 Italia riguarda solo i multiplex ed è pari a 300-320 milioni, mentre Discovery sarebbe interessata ai soli canali televisivi (100 milioni).

Le due offerte combinate di 3 Italia e Discovery consentirebbero al venditore di ottenere 70 milioni di euro in più e quindi in questo caso il rischio di ribasso si ridurrebbe al 15%.

 

Ma anche Cairo potrebbe farsi avanti da solo o in collaborazione con 3 Italia, quantomeno per proteggere il suo contratto di agenzia molto vantaggioso, sul quale i pretendenti hanno già espresso forti perplessità (Leggi Articolo Key4biz). Ma da parte delle due società non si è avuta nessuna conferma sulla possibile alleanza.

Cairo nel 2008 ha firmato un contratto con un minimo garantito di 120 milioni di raccolta pubblicitaria a fronte di uno share che era ancora sotto il 3%: condizioni rinegoziate poi nel 2010, con l’arrivo di Enrico Mentana al telegiornale de La7, in base a un aumento della raccolta pubblicitaria proporzionale agli incrementi dello share. Ma Cairo, per ora, ha sempre mantenuto le previsioni di raccolta, che se non rispettate causerebbero la rescissione del contratto.

 

Qualche nuova indicazione potrebbe arrivare giovedì quando si riunirà l’assemblea di Telecom Italia. Intanto rimane aperta la data room. E’ comunque certo che entro il 19 novembre dovranno essere presentate le offerte vincolanti.