Telecom Tax: la Francia stanzia 1,3 mld di euro per il 2013, per risarcire gli operatori tlc

di Raffaella Natale |

Il prossimo anno è, infatti, attesa la pronuncia della Corte di Giustizia, sulla tassa applicata alle telco per sopperire alle mancate entrate dovute alla soppressione della pubblicità sulla Tv pubblica.

Francia


Tasse

Nella Finanziaria 2013, il governo francese ha previsto 1,3 miliardi di euro per il contenzioso in corso con la Ue, riguardante la tassa imposta agli operatori tlc, nota come Telecom Tax, applicata per compensare le perdite legate alla soppressione nel prime time della pubblicità sulla Tv pubblica.

Il prossimo anno è, infatti, attesa la pronuncia della Corte di Giustizia europea, ragione per la quale, i Ministri hanno deciso di iscrivere a bilancio tale somma, prevedendo già d’essere condannati.

 

Nel marzo 2011, la Commissione Ue ha deciso rinviare davanti alla Corte di Giustizia la Francia e la Spagna per il loro rifiuto di abolire la Telecom Tax (Leggi Articolo Key4biz).

Secondo Bruxelles, questa tassa dello 0,9%, calcolata sul fatturato dei player tlc con entrate superiori ai 5 milioni di euro, ‘viola il Trattato Ue’.

Se la Corte, che per pronunciarsi si riserva almeno due anni, dovesse confermare quanto stabilito dalla Commissione, Parigi dovrà modificare la legge e restituire le somme illecitamente percepite. Da qui, l’oculata previsione.

 

Per la Ue, questa imposta è, infatti, ‘incompatibile’ con il diritto comunitario secondo il quale ‘le tasse a carico degli operatori tlc devono essere direttamente legate alla copertura dei costi di gestione del settore telecom’ – e non è questo il caso – , oltre a essere  ‘obiettive, trasparenti e proporzionate’.

 

La procedura è stata avviata dalla Commissione Ue a seguito di una denuncia presentata dalla Federazione francese degli operatori telecom (FFT) alla fine del 2009.

Gli operatori si sono, infatti, ribellati a una nuova tassa applicata al settore tlc che, a loro dire, “non avrebbe fatto altro che ritardare, in un contesto di grave crisi economica, i grandi progetti infrastrutturali per la banda larga e ultralarga fissa e mobile”.