Trentino NGN: per l’Antitrust, necessario un riesame del progetto di sviluppo della fibra ottica

di Alessandra Talarico |

Per l’Agcm, ‘la selezione del socio privato di una società mista da parte di un’amministrazione deve avvenire sempre ad esito di una procedura competitiva ad evidenza pubblica’.

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Fibra ottica

L’Autorità antitrust ha formulato alcune considerazioni in merito al progetto di sviluppo, nella Provincia Autonoma di Trento, della rete a banda larga di nuova generazione in partnership con Telecom Italia e, sulla base di queste osservazioni ha chiesto un “riesame delle modalità di gestione del progetto di sviluppo”.

Riguardo, nello specifico, la creazione della società Trentino NGN, l’Autorità ritiene che “la selezione del socio privato di una società mista da parte di un’amministrazione deve avvenire sempre ad esito di una procedura competitiva ad evidenza pubblica”.

 

La scelta di Telecom Italia come socio di Trentino NGN – creata a fine 2011 con l’obiettivo di connettere con fibra ottica il 60% delle unità immobiliari dell’intera provincia e le imprese, Amministrazioni pubbliche locali, le aziende sanitarie, le Università e gli istituti di ricerca – è avvenuta in seguito a una fase di “consultazione” con gli operatori di rete e gli investitori finanziari per verificare l’eventuale interesse all’ingresso nella compagine sociale della società.

Per l’Antitrust, tuttavia, questa procedura non “può considerarsi sufficiente a fugare i dubbi di carattere concorrenziale” e si pone, inoltre, “in contrasto con i principi a tutela della concorrenza attribuendo a tal operatore un indebito vantaggio concorrenziale nei confronti dei concorrenti”.

“La consultazione informale degli operatori del mercato, non ancorata a rigorosi criteri di pubblicità, imparzialità e trasparenza, infatti, non garantisce la parità di trattamento dei potenziali contraenti”, sottolinea ancora l’Agcm.

 

Il punto centrale della questione, sul quale sta indagando anche la Commissione europea, è che la JV è stata finanziata dalla Provincia con un conferimento di capitale di 50 milioni di euro mentre Telecom Italia partecipa alla capitalizzazione con un conferimento del diritto di uso delle infrastrutture civili necessarie per la posa delle fibre.

Secondo Bruxelles, che deve ancora pronunciarsi sul dossier, potrebbe dunque profilarsi l’ipotesi di Aiuti di Stato.