Rai, Cda approva semestrale. Perdite per 129 mln di euro: pesano crisi pubblicitaria e costi elevati dei diritti sportivi

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La Rai stima una perdita a fine anno di circa 200 milioni di euro. Costo del lavoro più 2,5 mln di euro.

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Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato all’unanimità la relazione semestrale sui conti dell’azienda, presentata dal direttore generale Luigi Gubitosi.

In un contesto di mercato sempre più competitivo, la Rai, come si legge nella nota di Viale Mazzini, “mantiene la sua posizione di centralità e di leadership del mercato radiotelevisivo italiano  fornendo un servizio sempre più articolato e finalizzato a soddisfare le crescenti esigenze di una platea televisiva progressivamente più segmentata”.

 

Nel primo semestre del 2012, il Gruppo conserva la leadership del mercato televisivo sia in prime time (41,7% di share), sia nell’intera giornata (40,3% di share).

In evidenza la semifinale degli Europei 2012 tra Italia e Germania con 23,2 milioni di ascoltatori (circa 80% di share) e il Festival di Sanremo con 11.122.000 ascoltatori medi (circa il 48% di share).

 

L’azienda spiega anche che il deterioramento del quadro macroeconomico, il conseguente calo degli investimenti pubblicitari e i costi dei diritti dei grandi eventi sportivi – tipicamente elevati nei cosiddetti anni pari – hanno impattato negativamente sui risultati economici e finanziari del Gruppo. Rai ha, infatti, chiuso il primo semestre 2012 con una perdita pari a 129 milioni di euro, in peggioramento di circa 178 milioni di euro rispetto al risultato consuntivato nello stesso periodo del 2011.

 

I ricavi del primo semestre del Gruppo Rai ammontano a 1.433 milioni di euro in diminuzione di 110 milioni rispetto al 2011; il trend negativo è principalmente caratterizzato dalla riduzione del fatturato pubblicitario (pari a 435 milioni di euro nel periodo considerato) in diminuzione di 72 milioni di euro rispetto al 2011.

 

L’andamento dei ricavi pubblicitari e il costo dei diritti dei Campionati Europei di calcio, pari a 101,5 milioni di euro, hanno di fatto determinato il peggioramento del risultato netto rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.

 

Viale Mazzini evidenzia, inoltre, una diminuzione degli altri ricavi per 59 milioni di euro (da attribuire principalmente ai ricavi commerciali) che è stata parzialmente compensata con una riduzione dei costi per beni e servizi esterni (escludendo i citati costi per i grandi eventi sportivi).

 

Il costo del lavoro manifesta un incremento di 2,5 milioni di euro nonostante gli effetti delle politiche di incentivazione agli esodi agevolati attuate negli esercizi precedenti e il sostanziale blocco delle politiche retributive. La forza lavoro del Gruppo è al 30 giugno 2012 di 11.569 dipendenti a cui si aggiungono 1.660 risorse  a tempo determinato espresse in unità anno.

 

La posizione finanziaria netta è negativa ed ammonta a 168 milioni di euro.

 

Rai ha proseguito nell’implementazione della sua strategia multicanale basata su un bouquet di 15 canali televisivi, la più ampia offerta in chiaro nel panorama nazionale ed europeo. I nuovi canali tematici, tra l’altro, stanno attraversando una fase di buona crescita.  Nel corso dell’anno è ulteriormente cresciuto il bacino di utenza del digitale terrestre e si è completato il processo di switch-off da analogico a digitale.

 

La fiction Rai, si sottolinea nella nota, costituisce un punto di forza editoriale e produttivo per l’Azienda e in generale per l’intero settore dell’audiovisivo italiano. Nel corso del primo semestre 2012 il volume dell’offerta di fiction da parte delle tre reti generaliste nell’intera giornata è stato pari ad oltre 400 ore, di cui più di 200 in prima visione.

 

Grande l’impegno anche di Rai Cinema nel primo semestre del 2012. La Radio dimostra un’ottima capacità di adattamento alle mutazioni della tecnologia e dei consumi. I palinsesti 2012 hanno accentuato le sinergie editoriali e di comunicazione con gli eventi e i personaggi della televisione, hanno reso più riconoscibili i diversi profili editoriali riducendo la frammentazione e potenziando le interazioni con il web. (r.n.)