Mostra di Venezia: internet un nemico del cinema? L’industria ci ripensa

di Raffaella Natale |

A Venezia, l’industria del cinema comincia ad aprirsi alle nuove possibilità offerte dal web, ma manca ancora in Europa la giusta regolamentazione e serve maggior fiducia da parte dei distributori.

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I rappresentanti dell’industria del cinema, presenti alla Mostra di Venezia, danno i primi importanti segnali di apertura verso internet, prevedono che avrà un ruolo crescete anche nel loro settore, i cui modelli di funzionamento tradizionali stanno lentamente cambiando.

Dalle prime dei film mandate online ai giovani registi che possono far conoscere il loro lavoro attraverso il web, i sostenitori di internet affermano che non dovrebbe più essere considerato come un luogo dominato dalla pirateria, ma come una potenziale fonte di reddito.

 

Si può creare in rete una base di clienti e attirare nuovo pubblico“, ha commentato Nawid Sarem di Eye on Films, network mondiale di festival di distributori con sede in Francia che ha stretto una partnership con il sito di video-sharing Dailymotion.

A partire da ottobre, Eye on Films e Dailymotion consentiranno agli utenti internet da mercati come il Brasile, per esempio, d’avere accesso alle anteprime gratuite e di vedere in streaming, grazie a un abbonamento, le prime dei film realizzati da studios indipendenti.

Internet  – ha sottolineato Nawid Sarem – non è solo un strumento di comunicazione di massa per i film commerciali. Il nostro scopo è di convincere i distributori che la rete raccolga diversi gruppi con interessi diversificati”.

“Ci sono consumatori – ha aggiunto – che non hanno l’abitudine di frequentare sale d’essai”.

Ad aprile, infatti, Eye on Films e Dailymotion hanno dato per otto ore la possibilità, agli utenti francesi, di guardare online il film “Fear of Falling”, del regista polacco Bartosz Konopka, che è stato visto da 5.700 persone, una cifra ben superiore a quella che un produttore può sperare da una classica anteprima. Il 70% degli spettatori avevano tra i 15 e i 35 anni.

 

Uno dei più grossi ostacoli dei servizi di video on-demand resta però la pirateria. Questo è innegabile. Secondo Sarem, però, i distributori potrebbero incassare organizzando anteprime gratuite e poi prevedere lo streaming a pagamento.

“Ci rendiamo conto – ha ammesso Sarem – di non poter mettere a pagamento, da un giorno all’altro, gli stessi contenuti che fino a questo momento sono stati gratuiti e sperare che cambino le abitudini degli utenti internet”.

 

I servizi di film in streaming sono già molto diffusi negli Stati Uniti, ma l’Europa non riesce ancora a colmare il proprio ritardo, principalmente per via della regolamentazione e della reticenza delle società di distribuzione a impegnarsi in un settore potenzialmente a rischio.

Ma quest’anno, pare che a Venezia si sia deciso di aprirsi alle nuove tecnologie. Per la prima volta nella storia della Mostra, infatti, si può assistere online, e ovviamente a pagamento, alle proiezioni di 10 film della sezione Orizzonti, in modo da avvicinare la gente a questo Festival, da sempre visto come un appuntamento d’elite (Leggi Articolo Key4biz).

Un mezzo per “promuovere e sostenere nuovi film e in particolare i giovani autori“.

 

Sempre per Venezia, il regista hollywoodiano Ridley Scott ha anche lui voluto sfruttare le risorse di internet attraverso “Your Film Festival”, invitando i giovani a presentare i loro lavori su YouTube.

Gli utenti hanno votato dieci finalisti che sono stati invitati alla Mostra. Il primo premio, 400 mila euro, è andato a uno spagnolo, David Victori, e il suo cortometraggio, “The Guillt”, è stato già visto 160 mila volte su internet.