OTT Vs Telco: ecco come e quanto gli operatori potranno guadagnare da una più efficiente collaborazione con gli Over-the-Top

di Alessandra Talarico |

Secondo uno studio di Mobile Squared, collaborare con i provider OTT e abbattere i loro ‘walled garden’ potrebbe permettere alle telco di generare ricavi per 30 miliardi dollari nel periodo 2012-2016.

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L’avvento dei player cosiddetti ‘over-the-top’ come Google, Facebook, Skype e altri ha scompaginato gli equilibri del settore delle telecomunicazioni a tutto beneficio dei fornitori di contenuti, che traggono il massimo vantaggio dai servizi trasmessi sulle reti tlc senza però contribuire – è questa la recriminazione ricorrente degli operatori – al mantenimento delle infrastrutture vitali per la loro stessa esistenza.

 

Diversi report sono stati prodotti nei mesi scorsi per analizzare le criticità di una contrapposizione sempre più tesa tra le parti e a questi se ne aggiunge uno nuovo, realizzato da Mobile Squared e sponsorizzato da tyntec, che cerca di spiegare in che modo gli operatori possono superare la frammentazione introdotta nel mercato dagli OTT e beneficiare della loro crescita.

Il Whitepaper, basato sui dati forniti da 35 operatori attivi in 68 mercati, sottolinea che l’utilizzo sempre più massiccio di servizi voce e testo gratuiti e web-based costerà agli operatori qualcosa come 30 miliardi di dollari l’anno a meno che le telco non decidano di collaborare con gli OTT per integrare i rispettivi servizi.

Il mercato OTT varrà all’incirca 166,5 miliardi nel 2016, quando il 18% dei consumatori (ossia circa 1,32 miliardi di persone) userà i servizi web-based, contro l’attuale 2%.

La ricerca prevede che da qui a 4 anni 535 milioni di utenti useranno servizi di messaging a pagamento (dagli attuali 119 milioni) e che 434,7 milioni di utenti faranno chiamate ‘off-net’ sfruttando i servizi OTT, rispetto agli attuali 68,6 milioni.

 

Dalle comunicazioni OTT gli operatori genereranno, secondo lo studio, 3,7 miliardi di dollari in tariffe di terminazione e interconnessione, che diventeranno 8,4 miliardi nel 2016.

 

Oltre a delineare i ben noti contorni della ‘minaccia’ OTT – calo dei ricavi e del traffico legato a servizi voce e sms in primis – il report evidenzia altresì le opportunità di crescita per gli operatori mobili nel mercato over-the-top. Un mercato attualmente molto frammentato e caratterizzato dai famigerati ‘walled garden‘, i giardini chiusi che impediscono agli utenti di fruire di servizi convergenti e interoperabili.

I vantaggi, per gli operatori, risiedono soprattutto nella possibilità di ‘abbattere’ le recinzioni di questi giardini per creare un’esperienza realmente interoperabile e convergente per i consumatori.

 

Tra le strategie che potrebbero aiutare gli operatori a beneficiare della crescita degli OTT, oltre a far pagare gli utenti per l’utilizzo dei servizi web-based e a creare le proprie app, lo studio indica anche l’opportunità di collaborare con gli OTT per integrare i numeri mobili nei loro servizi.

In questo modo, spiegano gli analisti, “i servizi OTT potranno diventare compatibili con le diverse piattaforme lasciandoli fare e ricevere telefonate da e per ogni telefono o servizio, sia o meno OTT enabled”.

Collaborare con i provider in questo modo potrebbe permettere agli operatori di generare ricavi per 30 miliardi dollari nel periodo 2012-2016.

 

Per il CTO di tyntec, Thorsten Trapp, “Gli OTT sono qui per restare e questa ricerca dimostra graficamente le dimensioni del loro impatto sul mercato mobile tradizionale. È ormai assodato che si assisterà a un declino dei ricavi legati alla voce e ai servizi testo, ma ciò che si è compreso meno è come gli operatori siano nella posizione ideale per diventare i ‘facilitatori’ delle comunicazioni ‘off-net’ a pagamento”.

 

Secondo il Chief Strategy Analyst di MobileSquared, Nick Lane, “Il mercato OTT cresce velocemente ma è ancora ai primordi. L’attuale struttura del mercato sta vedendo la nascita di molteplici walled garden che impediscono ai consumatori di godere di servizi veramente convergenti. Se gli operatori vogliono massimizzare il potenziale degli OTT, riducendo al minimo i contraccolpi, devono smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia e cercare di collaborare efficacemente con gli OTT”.