Agenzia digitale: intenso confronto sul nome del direttore che gestirà anche la grande partita delle reti NGN

di Raffaella Natale |

Atteso, intanto, per l’8 settembre Rapporto di Corrado Passera per accelerare sul decreto per le start-up.

Italia


Corrado Passera

Dovremo attendere ancora un po’ di tempo per la completa realizzazione degli obiettivi fissati dall’Agenda digitale.

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri, quello di venerdì 24 agosto (durato ben 8 ore), il Ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, s’è detto soddisfatto del trovato accordo con tutti i Ministri sul piano della crescita.

“Tutti si sentono mobilitati per far uscire il Paese dalla recessione e creare posti di lavoro“, ha detto Passera al temine della seduta: “E’ stata una giornata molto concreta” e di “grande soddisfazione”.

“Con Vittorio Grilli – ha spiegato – abbiamo sempre trovato soluzioni per investimenti e spese per la crescita. Non c’è possibilità di crescita se non c’è la tenuta dei conti”.

“Stiamo lavorando a dei provvedimenti – ha aggiunto – che ci eravamo dati come prioritari: l’Agenda digitale, la facilitazione della nascita di nuove aziende, attirare investimenti esteri in maniera più efficace”.

Secondo Passera, con i prossimi decreti sostanzialmente gran parte dei punti individuati alla fine dell’anno scorso saranno stati completati (Leggi Articolo Key4biz).

 

La domanda è legittima, in tutto questo che ruolo ha avuto la cabina di regia appositamente istituita per contribuire ai lavori dell’Agenda digitale (Leggi Articolo Key4biz)? Forse nessuno.

 

Ma ciò che fa ancora discutere è la nomina del direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Leggi Articolo Key4biz), alla quale vengono attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti – DigitPa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della PA della Presidenza del Consiglio, che vengono soppressi o riorganizzati –   in materia di innovazione tecnologica.

 

La nuova Agenzia avrà il compito di coordinare le politiche e le strategie di diffusione delle nuove tecnologie, assicurando la piena interoperabilità  dei sistemi informatici della Pubblica Amministrazione, secondo i parametri comunitari.

Altro compito fondamentale sarà procedere alla razionalizzazione della spesa pubblica informatica, coordinando la gestione dei dati dell’Amministrazione statale, regionale e locale.

Ma non solo, l’Agenzia avrà anche un ruolo centrale nei rapporti con la Commissione Ue, che da tempo chiede di avere un interlocutore privilegiato con cui confrontarsi sui temi che riguardano l’Agenda digitale.

 

Il premier Mario Monti e il Ministro Passera hanno in mano i curricula che verranno vagliati la prossima settimana, anche se già circolano alcuni nomi con una certa insistenza e, secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe già un’intesa su una persona proveniente dal settore privato.

Intanto è stato annunciato un bando, anche se non si tratterà di una vera e propria gara con una commissione, ma quasi di un proforma.

Qualcuno si aspetta qualche sorpresa da qui al prossimo CDM, fissato per il prossimo 7 settembre.

 

Passera starebbe anche lavorando a un interessante appuntamento, proprio per il fine settimana dell’8 e del 9 settembre, dove potrebbe essere presentato un Rapporto per gettare le basi del decreto ad hoc sulle start-up, atteso per fine mese (Leggi Articolo Key4biz).

Le singole Regioni, da parte loro, hanno messo a punto misure specifiche di sostegno alle start-up.

In Emilia Romagna, ad esempio, sono previsti contributi in conto capitale per le imprese innovatrici che creano nuova occupazione per giovani e donne.

In Lombardia, sono previsti finanziamenti a tasso agevolato per le micro e piccole imprese guidate da under 35, donne, o soggetti svantaggiati.

E anche in Piemonte ci sono finanziamenti agevolati per disoccupati, occupati con lavori discontinui o con orario e reddito ridotto intenzionati ad avviare una nuova attività.

 

La partita dell’Agenda vale sulla carta circa 3 miliardi di euro, ma molte delle voci che richiedono un impegno finanziario concreto, come il superamento del digital divide, dovrebbero solo essere reindirizzate.