Unbundling: la Ue apre procedura di infrazione contro l’Italia su richiesta del Commissario Ue Neelie Kroes

di Raffaella Natale |

Nel mirino di Bruxelles le norme del Decreto Semplificazioni che hanno introdotto l'obbligo di fornitura disaggregata per Telecom Italia e messo a rischio l’indipendenza dell’Agcom.

Unione Europea


Mario Monti

La Ue ha deciso di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia riguardante le nuove norme adottate in materia di unbundling.

La contestazione riguarda la legittimità del Decreto Semplificazioni che introduce l’obbligo di fornitura disaggregata per Telecom Italia dei servizi di accesso alla rete fissa in rame.

 

“La Commissione – ha riferito una fonte diplomatica – ha deciso oggi di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia per la questione dell’offerta di servizi ancillari per la rete in rame Telecom Italia”.

 

La decisione di Bruxelles, secondo quanto riporta l’Ansa, sarebbe stata presa su proposta del Commissario Ue per la Digital Agenda Neelie Kroes. Secondo quanto riferisce l’Ansa, l’esecutivo europeo ritiene che le norme varate dall’Italia limitino l’autonomia dell’Agcom garantita dal diritto comunitario.

 

Il governo italiano, infatti, su sollecitazione di alcuni parlamentari, ha inserito nel Decreto Semplificazioni una norma che impone all’Agcom di obbligare Telecom Italia ad offrire in modo separato l’affitto di linee (unbundling) e la fornitura di servizi come la manutenzione della rete in rame. Servizi che oggi sono ricompresi in una unica fornitura.

 

Nel mese di aprile, durante la sua visita in Italia, la Kroes aveva ampiamente espresso le proprie perplessità sul tema dell’unbundling, sottolineando la necessità di garantire la piena indipendenza del regolatore italiano (Leggi Articolo Key4biz).

“Sono preoccupata – aveva sottolineato – dell’impatto che il recente emendamento approvato dal Parlamento potrebbe avere sul margine di discrezionalità dei poteri del regolatore, come previsto nel quadro normativo”.

 

Nel suo discorso ‘ufficiale’, la Kroes aveva quindi ribadito che i servizi della Commissione avevano già scritto due volte alle autorità italiane, “sollevando dubbi sulle bozze esaminate dalla Camera e dal Senato”, chiedendo di risolvere in tempi rapidi le possibili ambiguità e gli eventuali rischi sull’indipendenza dell’Agcom (Leggi Articolo Key4biz).

Più precisamente, l’incompatibilità della norma approvata dal Parlamento con le direttive Ue deriverebbe dal fatto che essa pregiudicherebbe l’indipendenza dell’Autorità nell’esercizio dei suoi poteri, come previsto dalla direttiva quadro, secondi cui le Autorità indipendenti non devono prendere istruzioni da nessun organo nel loro esercizio di regolazione del mercato.

 

Perplessità e dubbi sulla norma erano stati espressi nuovamente anche da ETNO, l’associazione delle tlc europee, secondo cui le misure sull’unbundling previste dalla legge italiana sulle semplificazioni violano le direttive comunitarie.

In una lettera indirizzata a Neelie Kroes, il presidente ETNO Luigi Gambardella si era detto “preoccupato per gli effetti negativi e per l’alto livello di incertezza che deriva da un improvviso intervento del legislatore in un settore regolamentato”.

 

Anche il presidente del BEREC Georg Serentschy aveva ribadito che Bruxelles monitorava gli sviluppi  del ‘caso italiano’ con “attenzione e preoccupazione”, pur ritenendo che le modifiche introdotte dal Governo avessero “corretto in parte gli eccessi iniziali“.

 

Oggi la decisione di aprire la procedura di infrazione.