eSecurity: i consigli degli esperti per non farsi ‘rubare’ le password

di Raffaella Natale |

Password troppo semplici o facilmente immaginabili rendono più facile il lavoro degli hacker. Gli esperti consigliano: più fantasia!

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Il furto nei giorni scorsi delle oltre 450 mila password, che ha coinvolto grosse web company come Yahoo!, gMail, Aol e Verizon, ripropone nuovamente l’urgenza del problema sicurezza (Leggi Articolo Key4biz).

Sotto attacco anche Phandroid, il forum ufficiale di Android, con la violazione dei dati personali degli utenti iscritti per un bottino di 1 milione di account trafugati, tra password e indirizzi mail.

La situazione è altamente preoccupante anche per gli esperti del settore e le cifre riportate dal sito specializzato CNET non fanno che confermare lo stato d’allarme.

 

2295: le volte in cui come password viene utilizzato un elenco di numeri in sequenza, tra cui “123456” risulta la password più popolare. In alcuni casi i numeri sono stati invertiti, o sono state aggiunte alcune lettere per cercare di camuffare le cose.

160: sono state le password “111111”, che è solo marginalmente meglio di un elenco sequenziale di numeri. L’analogamente creativa “000000” è stata usata 71 volte.

780: le volte in cui come password è stata usata proprio la parola ‘password’.

233: le password alfanumeriche.

437: il numero di volte in cui s’è usato la parola ‘welcome’.

La lista è lunga: tanti utenti americani hanno usato come password ‘Free’ (161), ‘America’ (68) o ‘Baseball’ (133).

Ma anche ‘Superman’ (106), quasi il doppio delle volte che è stato usato ‘Batman’ e il triplo ‘Spiderman’.

 

Queste informazioni non fanno che confermare che gli utenti, quando pensano a una password, sono ancora poco attenti alle minacce che provengono dal cyberspace. Se ne accorgono solo quando restano vittime degli hacker.

McAfee, società di sicurezza di proprietà di Intel, consiglia di proteggere le proprie informazioni creando una password sicura che abbia senso per sé, ma non per gli altri.

Robert Siciliano, esperto di Online Security di McAfee, ha dichiarato che “La maggior parte delle persone non si rende conto ci sono una serie di tecniche comuni utilizzate per individuare le password e che siamo proprio noi stessi a rendere vulnerabili i nostri dati personali perché tendiamo a utilizzare password troppo semplici“.

“In fin dei conti – ha aggiunto Siciliano – ognuno ha la responsabilità di proteggersi. Dopo notizie come questa, chi è maggiormente esposto dovrebbe cambiare password. Anche se in generale bisognerebbe cambiarla abbastanza frequentemente, più o meno ogni sei mesi. Gli esperti di sicurezza non smetteranno mai di ripeterlo: le password devono essere forti. Con un pizzico di creatività. Un errore comune che le persone fanno è utilizzare delle parole da dizionario o dei termini gergali”.

 

Attenzione – ha informato infine l’esperto di McAfee – sono diffusi dei metodi di attacco che con un software inseriscono nel campo password degli interi dizionari, riuscendo a scoprire le password molto velocemente”.

 

Il tipo di attacco citato da Siciliano è un metodo utilizzato frequentemente per carpire le password. Per evitare di esserne vittima, non utilizzare le combinazioni da tastiera consecutive, ad esempio QWERTY o ASDFG. Non utilizzare parole, termini gergali, errori di ortografia comuni, o parole scritte al contrario. Sono diffusi online strumenti come John the Ripper o programmi simili che carpiscono le password con molta semplicità.

 

Molte persone usano come password i nomi del coniuge, dei figli o di altri parenti, o animali domestici, che si possono dedurre con un po’ di ricerca. Quando si clicca su “password dimenticata” all’interno di un servizio di webmail o un altro sito, viene chiesto di rispondere a una domanda o una serie di domande. Le risposte si trovano spesso sul profilo del social media. In questo modo è stato violato l’account Yahoo! di Sarah Palin.

 

Anche utilizzare la stessa password su più siti può portare al furto di identità. Due recenti casi di violazioni hanno rivelato che tra le vittime il tasso di riutilizzo delle password era del 31%.

In alternativa alla pirateria tradizionale, il social engineering è un tipo di elaborato di manipolazione per indurre la vittima a compiere determinate azioni o divulgare informazioni riservate.

 

Per rendere le password sicure, McAfee offre alcuni suggerimenti.

 

Intanto assicurarsi di utilizzare password diverse per ogni account, di non essere visti da nessuno quando si immette la password.

Inoltre disconnettersi sempre se ci si allontana dal dispositivo ed essere certi che non ci sia nessuno nei paraggi. Basta un attimo per rubare o modificare la password.

Utilizzare un software di sicurezza completo e tenerlo aggiornato per evitare keylogger (keystroke logger) e altro malware.

Evitare l’inserimento di password sui computer non propri (come in un Internet café o in biblioteca), che possono avere un malware che ruba le password.

Evitare l’inserimento di password quando si utilizzano connessioni Wi-Fi non sicure (come all’aeroporto o in un bar), sulle connessione non protette gli hacker sono in grado di intercettare le password e i dati.

Non dire a nessuno la propria password.

A seconda della sensibilità delle informazioni da proteggere, è necessario cambiare periodicamente le password ed evitare di riutilizzare una vecchia password almeno per un anno.

 

Utilizzare almeno otto caratteri includendo lettere minuscole e maiuscole, numeri e simboli. Ricorda, più sono meglio è.

Le password complesse sono facili da ricordare ma difficile da indovinare. Per esempio Iam:)2b29! – ha 10 caratteri e significa: “Sono felice di avere 29anni!”.

11.      Utilizzare la tastiera come una tavolozza per creare delle forme. Per esempio, componendo una V al centro della tastiera con queste lettere: %TgbHU8*.

Buon divertimento con gli acronimi di frasi. 2B-or-Not_2b?v –  “Essere o non essere?”

Appuntare su un foglio le password può andare bene, basta tenerlo lontano dal computer e mescolarle con altri numeri e lettere per cui non sia evidente che si tratta di una password.

È anche possibile scrivere un “promemoria”, con gli indizi per ricordare la password, ma che in realtà non contiene la password vera e propria. Ad esempio, nell’esempio precedente, il “promemoria” sarebbe”Essere o non essere?”

Controllare la forza della propria password. Se il sito offre un’analisi della robustezza delle password, prestare attenzione e ascoltare i suoi consigli.