Agcom: Via libera anche dal Senato alla nomina di Angelo Cardani

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Il nuovo presidente Agcom ha ricordato che l’Italia è molto indietro, ma proprio per questo gap ha un ‘enorme potenziale di crescita’.

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Angelo Marcello Cardani

Angelo Marcello Cardani è il nuovo presidente Agcom. Il via libera definitivo alla nomina – indicata dal premier Mario Monti e dal ministro dello Sviluppo, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, lo scorso 8 giugno – è arrivato anche dal Senato, con 21 voti a favore e un astenuto, dopo il voto della Camera lo scorso 27 giugno (Leggi articolo Key4biz). Ora spetterà al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, firmare il decreto di nomina.

 

Nel suo discorso davanti alla Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato, Cardani ha sottolineato che il digitale è una leva fondamentale per lo sviluppo del Paese. L’Italia, ha detto, deve “pensare digitale” perchè “l’economia digitale può fare molto per lo sviluppo” del sistema-Paese.

Ribadendo quanto già affermato nel corso della recente audizione alla Camera (leggi articolo Key4biz), il presidente Agcom ha ricordato che l’Italia è molto indietro, ma proprio per questo gap ha un “enorme potenziale di crescita”.

 

Essenziale, ha aggiunto, che il nostro Paese colmi di divario col resto d’Europa e investa nelle nuove infrastrutture nonostante l’attuale fase di crisi, visto l’effetto moltiplicatore di questo tipo di spesa sulla crescita e sul PIL.

La “digitalizzazione economica – ha affermato – prevede la necessità di investimenti elevati e la diffusa comprensione dei fenomeni in atto e poi l’individuazione degli obiettivi” che vanno perseguiti.

 

I nodi che Cardani dovrà sciogliere nel corso del suo settennato sono tanti e importanti e vanno dall’asta per l’assegnazione delle frequenze televisive alle regole per le nuove reti NGN.

Si tratta, ha affermato, di questioni ‘tecniche’ per le quali Agcom è “sicuramente attrezzata”, ma con una forte impronta ‘politica’ legata alla natura delle scelte da operare. Scelte che implicano un “rimescolamento di diritti, tradizioni, libertà individuali, valori. Insomma – ha affermato – ormai esiste un vero e proprio ecosistema digitale”.

Per questo, riguardo poi il versante normativo, Cardani ha sottolineato anche in questa occasione la necessità di una forte collaborazione “fra regolatore e legislatore”, in modo da avere norme su cui costruire soluzioni congrue e idonee per il cambiamento, sempre prendendo come riferimento le indicazioni europee (a.t.).