Tlc: l’avanzata delle telco straniere in Europa favorita dalle nuove regole sul roaming?

di Alessandra Talarico |

La questione è stata rilanciata sul quotidiano francese Les Echos dal responsabile roaming di France Telecom, Yves Martin. Un analista, quindi, sottolinea: paradossale se la ‘rete unica’ europea fosse realizzata dalle telco straniere.

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Roaming

Il nuovo regolamento sul roaming, che entrerà in vigore dal 2014 e consentirà agli utenti di sottoscrivere i servizi di un operatore diverso dal proprio per pagare meno le chiamate effettuate e ricevute all’estero, rischia di facilitare l’assalto delle telco straniere in suolo europeo?

Lo pensa Yves Martin, responsabile ‘roaming’ per France Telecom che, sul quotidiano francese Les Echos, ha sottolineato come la decisione di inserire questa misura ‘strutturale’, per consentire agli utenti di stipulare contratti di roaming con operatori alternativi, separati dai contratti nazionali ma utilizzando lo stesso numero di telefono non risponda tanto a una necessità reale quanto ai “bisogni degli europarlamentari, sempre in viaggio”.

 

In sei anni, ha spiegato, è la terza volta che la Ue impone una sforbiciata alle tariffe roaming, ma l’Europa, aggiunge, “è già il continente più regolamentato al mondo, con dei massimali due volte più bassi che in Australia, che è al secondo posto” .

Si tratta, dice allora, di una “scelta politica” che finirà per indebolire i player nazionali dopo “aver lasciato che i produttori stranieri si rafforzassero”.

 

L’accusa è forse un po’ pesante, ma è anche vero che effettivamente negli ultimi tempi molte telco straniere non hanno nascosto le loro  mire espansionistiche sui mercati europei.

Carlos Slim – l’uomo più ricco del mondo secondo Forbes, che nel 2007 cerco di acquistare una quota di Telecom Italia – è tornato alla carica e ha acquistato il 23%il di Telekom Austria. Allo stesso modo, Slim ha appena portato la sua quota nell’olandese KPN dal 4,8% al 7,3%, ma ambisce ad arrivare al 28%.

China Telecom, nel frattempo, è sbarcata in Gran Bretagna dove debutterà come operatore virtuale in occasione dei giochi olimpici e presto potrebbe replicare anche in Francia.

In Europa vivono circa 2 milioni di cinesi. Le comunità più popolose si trovano proprio in Francia (700 mila), nel Regno Unito (circa 600 mila), Germania, Spagna e Italia. Ed è a loro che  China Telecom mira con i propri servizi, visto che Yan Ou, managing director di China Telecom Europe, ha affermato che le ambizioni del gruppo si sposteranno anche verso la Germania e l’Italia a seguire.

 

Un esempio che potrebbe essere seguito, poi, anche da Turkcell, già MVNO in Germania e che sta cercando di ampliare la propria presenza nei paesi dell’Europa centrale e orientale, dove la presenza di immigrati turchi è molto forte.

 

Con le nuove regole sul roaming, un operatore come Turkcell, spiega Jean-Michel Huet di BearingPoint, potrebbe in teoria beneficiare delle vantaggiose tariffe di roaming di Orange e offrire ai suoi clienti in Francia dei forfait molto competitivi.

“Si potrebbe anche immaginare che alcuni operatori lancino una ‘rete unica’ come quella di MTN in Africa”. In tutti i paesi in cui MTN è presente, non esiste più il roaming internazionale ma una sola tariffa, cosa che potrebbe verificarsi anche in Europa “…e sarebbe paradossale di vederla realizzare dagli operatori stranieri”, aggiunge l’analista, sottolineando che, però, un operatore come Turkcell non avrebbe alcun obbligo di ‘ricambiare il favore’ offrendo tariffe vantaggiose ai turisti europei in Turchia.

Anzi, per finanziare la sua ‘rete unica’, potrebbe rifarsi proprio sulle tariffe del roaming.

In buona sostanza, dunque, il rischio è che saranno non tanto gli utenti europei ma gli operatori stranieri, i cui costi sono meno importanti, ad avvantaggiarsi di queste misure sul roaming e degli spazi vacanti mercato MVNO. E se non saranno loro a cannibalizzare i margini degli operatori storici, potrebbero pensarci gli OTT come Google, Apple e Amazon.

 

Gli operatori Ue, intanto, tentano di ridurre i costi attraverso accordi per la condivisione delle reti e degli acquisti: i loro ricavi continuano a scendere a causa del pressing regolamentare e della crisi, che porta i consumatori a spendere meno. E, mentre circola l’ipotesi di una prossima fusione tra i due colossi europei France Telecom e Deutsche Telekom, anche il Commissario per l’Agenda digitale ha sottolineato i benefici che potrebbero derivare dal consolidamento del mercato: “avere pochi operatori pan-europei che siano forti nel mercato transfrontaliero non sarebbe necessariamente un male per la concorrenza”, ha affermato (Leggi articolo Key4biz).