Farmaci online: l’Antitrust blocca accesso a due siti illegali. Fenomeno in pericoloso aumento, con seri rischi per la salute

di Alessandra Talarico |

Il sito www.viagra-cialis-levitra.it offriva farmaci contro l’impotenza maschile e indirizza i consumatori, in modo automatico, verso un altro sito su cui venivano offerti svariati medicinali dagli antidepressivi ai farmaci anti obesità.

Italia


Farmacia online

L’acquisto online di farmaci contraffatti o illegali è una tendenza in pericoloso aumento, che coinvolge un numero crescente di persone inconsapevoli dei rischi e attratti da una serie di promesse come la riservatezza della spedizione, la qualità della produzione e la possibilità di ottenere senza ricetta farmaci che invece la richiederebbero.

Per tutelare i consumatori italiani, l’Antitrust ha deciso di bloccare da tutto il territorio nazionale l’accesso a due siti online, tra loro collegati, che offrono ai consumatori farmaci senza ricetta medica e in maniera del tutto illegale.

Il caso in questione riguarda, in particolare, il sito internet in lingua italiana www.viagra-cialis-levitra.it che offre farmaci contro l’impotenza e indirizza i consumatori, in modo automatico, verso il sito internet www.bestgenericdrugs.net per l’effettuazione e il pagamento dell’ordine. Su questo sito, denuncia l’Antitrust, venivano offerti medicinali di ogni tipo, dagli antidepressivi ai medicinali contro l’obesità. Titolare del sito in italiano è un soggetto residente in Olanda che risulta anche intestatario del sito internet www.bestgenericdrugs.net.

 

Su segnalazione degli uffici dell’Antitrust, gli uomini del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza stanno lavorando per garantire il blocco delle connessioni ai due siti, così da fermare un commercio che implica seri rischi per la salute.

Nei due siti, sottolinea l’Antitrust in una nota, è offerta infatti “la possibilità di acquistare farmaci soggetti a prescrizione senza la necessaria ricetta medica lasciando intendere, contrariamente al vero, non solo che la vendita online di farmaci sia lecita in Italia, ma anche che il controllo medico non sia necessario, mettendo così a rischio la salute dei consumatori”.

 

Quello della vendita online di farmaci è un fenomeno purtroppo in costante crescita: gli utenti sono allettati dai prezzi bassi e dalla promessa di anonimato ma è bene non fidarsi, visto che la stragrande maggioranza di queste pseudo farmacie è illegale. Lo dimostrano i risultati di uno studio condotto dall’ente statunitense LegitScript, secondo cui solo l’1% delle 40.000 farmacie online censite sarebbe legale, ovvero controllato dalle autorità competenti, il resto sarebbe invece rappresentato da farmacie false o illegali.

L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) sottolinea quindi come i farmaci comprati online, escludendo le farmacie completamente false (cioè quelle dedite a vere e proprie truffe informatiche), risultano contraffatti in oltre il 50% dei casi.

 

Un commercio truffaldino in cui incorrono non solo privati cittadini, ma anche strutture sanitarie – non dimentichiamo il caso del ‘sorbitolo killer‘ acquistato online, che pochi mesi è costato la vita a Teresa Sunna, la 28enne deceduta in seguito alla somministrazione della sostanza in un ambulatorio privato – e che viene alimentato spesso anche dall’ignoranza delle leggi italiane.

Secondo uno studio di IT Intelligence avviato dal 2008 e tutt’ora in corso, il 33% degli intervistati valuta positivamente la possibilità di acquistare farmaci in rete sia per una scarsa percezione dei possibili rischi, sia per una scarsa conoscenza della normativa vigente: il 41% del campione ignora che, ad oggi, l’acquisto di farmaci su Internet in Italia è vietato –  la legge impone sempre la presenza fisica del farmacista e, nel caso di farmaci etici, anche una specifica prescrizione medica – a differenza di altri paesi Ue nei quali le farmacie online sono autorizzate e l’attività di vendita e acquisto di farmaci in rete è dunque considerata legale.

L’intervento odierno dell’Antitrust deriva da una segnalazione congiunta effettuata proprio dall’AIFA e dai Nas (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri) nel quadro di una più ampia collaborazione con i Ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico e sulla base di ulteriori elementi acquisiti d’ufficio dall’Antitrust con la collaborazione investigativa del Nucleo Speciale della Guardia di Finanza.