Fibra ottica. René Obermann (Deutsche Telekom) bacchetta la Ue: ‘Eccesso di regolamentazione frena investimenti’

di Alessandra Talarico |

Per il Ceo di DT, ‘Gli interventi normativi volti a far scendere i prezzi per l'utilizzo della rete devono essere fermati e se non lo saranno, non ci saranno incentivi a investire nella fibra’.

Germania


René Obermann

Il rollout della fibra ottica in Europa è ostacolato da un eccesso di regolamentazione a livello europeo e nazionale. Ne è convinto il Ceo di Deutsche Telekom, René Obermann, che – nel corso dell’incontro con gli azionisti a Colonia – ha chiesto un alleggerimento del fardello normativo che pesa sia sul mercato del fisso che su quello del mobile, non esitando a ‘bacchettare’ i regolatori tedeschi ed europei.

Secondo Obermann, infatti, le troppe regole stanno erodendo gli incentivi a investire nella fibra ottica, così come avviene anche nel mercato mobile che pure è caratterizzato da un alto tasso di competitività.

“Se guardiamo all’industria delle telecomunicazioni in Europa adesso, nella primavera 2012, è evidente che il settore è sotto forte pressione”, ha detto Obermann, sottolineando che questo non accade solo in Germania.

In tutti i paesi le sfide per gli operatori sono le medesime e derivano dal fatto che il business tradizionale è in forte contrazione: “gli analisti prevedono un rallentamento annuale del 4% da qui al 2016”, ha affermato ancora, sottolineando che la causa di tutto questo è ascrivibile alla forte concorrenza e ai nuovi servizi internet – da Facebook a Twitter, da Skype a WhatsApp – che stanno sostituendo i tradizionali strumenti di comunicazione.

Tutti questi servizi, “hanno in comune il fatto che sono offerti su internet e possono essere usati sulle reti fisse, mobili e wi-fi. In più, sono gratuiti”.

Tutto questo – ha aggiunto – mentre “in Europa ma soprattutto in Germania l’intervento delle autorità di regolazione ci sta costando ingenti quantità di ricavi”, non solo nel comparto del fisso, ma anche in quello mobile.

 

Per esempio, ha affermato, le tariffe di terminazione mobile “dal 2007 sono scese del 60% e solo le ultime riduzioni sono costate al settore 850 milioni di euro”.

Tutto questo, secondo Obermann, è “impressionante e sbagliato”: “Tutti chiedono che le reti ad alta velocità – idealmente in fibra ottica – raggiungano gli angoli più remoti del Paese. Ed è giusto così, perché abbiamo bisogno di queste reti per il nostro futuro. Ma allo stesso tempo, i politici sia europei che nazionali, stanno eliminando gli incentivi a investire”, ha denunciato, spiegando che nessuno costruirebbe una casa per affittarla se c’è il rischio che siano le autorità a fissare il prezzo dell’affitto. E a fissarlo a un livello che non permetta non solo di ripagare i debiti, ma neanche di coprire i rischi.

Continuando su questa metafora, ha quindi aggiunto: “Il risultato sarebbe che sul lungo periodo non ci sarebbero più alloggi, e la situazione delle reti è molto simile”.

 

Secondo il Ceo del principale operatore telefonico europeo, quindi, le autorità di regolazione dovrebbero promuovere e ricompensare gli investimenti, “altrimenti questi non si concretizzeranno”.

“Se la Germania vuole continuare ad avere le più moderne infrastrutture al mondo, bisogna risolvere una volta per tutte le fondamentali problematiche di regolamentazione”, ha detto ancora, sottolineando che anche una recente analisi ha concluso che la mancanza di incentivi agli investimenti a causa di una regolamentazione fuorviante è la barriera principale a ulteriori investimenti. “Abbiamo quindi bisogno di meno regolamentazione, non di più, ma quando guardiamo a Bruxelles, tuttavia, osserviamo l’esatto opposto: il numero di raccomandazioni sta aumentando e porta a un ulteriore aumento della regolamentazione e dei costi in capo all’industria”.

 

Un simile approccio è “controproducente e non fornisce alcun incentivo a investire nella fibra ottica”, ha aggiunto, spiegando che l’industria sarebbe disposta ad assumere l’onere del roll-out della banda larga, ma c’è bisogno di una svolta nella politica di regolamentazione.

“E ‘importante dare  priorità alle soluzioni di mercato e garantire tariffe di accesso alle reti stabili, che possano essere utilizzate per finanziare la costruzione di nuove reti. Gli interventi normativi volti a far scendere i prezzi per l’utilizzo della rete devono essere fermati e se non lo saranno, non ci saranno incentivi a investire nella fibra”.

Oltre a questo, Obermann ha chiesto nuovamente parità di trattamento per tutti gli operatori (Leggi articolo Key4biz): “la regolamentazione non può continuare, come ha fatto finora, a riservare un trattamento preferenziale agli operatori delle reti via cavo”, che non sono disposti, nè obbligati a concedere l’accesso alla propria infrastruttura.

 

“Questo conflitto tra aspra competizione e incomprensibili decisioni normative rischia di far mancare l’aria al settore, come già risulta evidente dal fatto che la maggior parte degli operatori ha registrato pesanti perdite nel 2011”, ha concluso, sottolineando che – nonostante questo – Deutsche Telekom ha investito lo scorso anno 3,7 miliardi di euro nel miglioramento della qualità della rete.

Investimenti che, comunque, “hanno pagato”, visto che sul mercato domestico  i ricavi legati a internet mobile sono cresciuti del 30% nell’ultimo trimestre 2011 a 440 milioni di euro.