RadioTv Forum. Le Tv locali denunciano: ‘Mancanza di iniziative governative per fronteggiare la crisi del mercato’

di Raffaella Natale |

Le Tv locali hanno anche chiesto che venga chiarita la posizione italiana in ordine a quella che sarà la destinazione della banda 700 a partire dal 2015-2016.

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Grande giornata di apertura oggi della VII edizione del RadioTv Forum di Aeranti-Corallo, a Roma, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo economico, con delega alle Comunicazioni, Massimo Vari, del Segretario generale dell’Agcom, Roberto Viola, e del Presidente del coordinamento nazionale Corecom, Filippo Lucci.

Questa edizione, come ha sottolineato il coordinatore Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, aprendo i lavori, “si svolge in un momento particolarmente delicato e, allo stesso tempo, decisivo, per il futuro del settore. Infatti – ha spiegato – tutto il comparto radiofonico e televisivo sta affrontando un periodo di forte crisi derivante dalle crescenti difficoltà del mercato pubblicitario, nonché dalla concorrenza operata dalle nuove piattaforme, le quali stanno anche modificando le abitudini e le preferenze degli utenti nella scelta e nella fruizione dei contenuti.”

 

Rossignoli, nella propria relazione annuale, ha lamentato la “mancanza di iniziative, a livello governativo, per la ripresa del mercato pubblicitario; le difficoltà per le emittenti di reperire i mezzi finanziari per realizzare gli investimenti in tecnologia e in contenuti, necessari per affrontare adeguatamente i futuri scenari digitali“.

Il coordinatore dell’Associazione ha rimarcato, inoltre, che “il continuo cambiamento delle regole del processo di digitalizzazione, che genera una situazione di incertezza permanente, impedisce programmazioni e scelte aziendali a medio e lungo termine, mentre è eccessiva e ingiustificata la burocrazia cui è sottoposta l’emittenza locale, mentre sarebbero, invece, opportuni forti interventi di semplificazione e di liberalizzazione”.

Rossignoli non ha mancato di evidenziare che “in questo contesto, è assolutamente necessaria una maggiore attenzione alle problematiche del settore radiotelevisivo locale da parte del Ministero dello Sviluppo economico e della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al fine di individuare percorsi capaci di affrontare e risolvere le criticità in atto”.

 

Nel corso dell’esposizione della propria relazione annuale, Rossignoli non ha tralasciato il riferimento al taglio dei canali per le trasmissioni televisive digitali da 56 a 47, con l’approvazione della legge di stabilità 2011.

Per il coordinatore di Aeranti-Corallo, “Tale riduzione degli spazi trasmissivi doveva riguardare l’intero sistema televisivo”, mentre invece “è stata inaccettabilmente posta a carico del solo comparto televisivo locale“.

Questo ha comportato che le frequenze sono diventate quantitativamente insufficienti per consentire a tutte le tv locali di diventare operatori di rete nelle dieci regioni che dovevano essere ancora digitalizzate al 1° gennaio 2012 e per permettere alle stesse di continuare a svolgere l’attività nelle dieci regioni già interamente digitalizzate a tale data.

 

Rossignoli, dunque, ha sostenuto la necessità “da una parte, che vengano recuperate ulteriori risorse radioelettriche per il settore televisivo locale e, dall’altra parte, che vengano favoriti gli accordi tra le emittenti interessate a condividere le reti e i relativi multiplex per diffondere i rispettivi programmi”.

Il coordinatore dell’Associazione ha poi aggiunto che il recupero di ulteriori frequenze dovrebbe avvenire destinando al sistema televisivo locale almeno due frequenze dell’ex beauty contest.

Per Rossignoli “Il dividendo dovrebbe essere ridotto da sei a quattro frequenze, affinché due frequenze possano essere utilizzate per incrementare le risorse disponibili per le tv locali”.

 

Sempre sul fronte televisivo, Rossignoli ha chiesto che venga chiarita la posizione italiana in ordine a quella che sarà la destinazione a partire dal 2015-2016, della banda 700 (canali 49-60). “Infatti – ha aggiunto – l’eventuale sottrazione di ulteriori canali alla radiodiffusione televisiva, sarebbe, evidentemente, inaccettabile per il settore”.

 

Maggiore attenzione anche pere le problematiche del comparto radiofonico, spesso trascurato.

Lamentando di come la radiofonia stia scontando un grande ritardo nella evoluzione tecnologica che rischia di causarne la marginalizzazione, Rossignoli ha ricordato che l’Agcom ha approvato, nei giorni scorsi, la delibera 180, con cui ha adottato il piano provvisorio di assegnazione delle frequenze per la radio digitale nella Regione Trentino Alto Adige e ha varato un progetto pilota nella provincia di Trento.

Il progetto pilota in provincia di Trento – ha sottolineato Rossignoli – può essere realizzato in quanto in tale area vi è una quantità di risorse frequenziali che consente di accedere al digitale a ogni concessionario analogico ivi operante”.

“E’ evidente, però, – ha indicato – che l’avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali in altre aree sarà possibile solo in presenza di una quantità di risorse frequenziali e di una pianificazione che permettano ad ogni soggetto interessato di poter effettivamente accedere alla nuova tecnologia trasmissiva, a parità di condizioni, con tutti gli altri operatori”.

 

Sul fronte degli ascolti radiofonici, Rossignoli ha ricordato che, nell’ambito del tavolo tecnico costituito dall’Agcom, Aeranti-Corallo ha evidenziato l’esigenza di una governance partecipata dalla radiofonia locale in misura almeno proporzionale ai propri ascolti, e ha sollecitato una metodologia capace di rilevare le peculiarità della radiofonia locale, nonché la pubblicazione dei dati attraverso la realizzazione di un nastro unico.